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Aggiornato: 4 giugno 2025
Il solo Mumut continuava impassibile nelle sue abitudini, andava alla caccia dei sorci nel fienile e sui tetti, aspettava immobile, delle ore intiere, davanti il monticello d’una talpa, per spiare un movimento della terra e dare l’assalto alla tana; alla sera si arrampicava sugli alberi per abbrancare qualche povero uccelletto che andava a dormire, e all’ora della colazione e del pranzo non mancava mai dal balcone della cucina dove la nonna gli portava i residui della mensa.
Fräulein entrò dietro a lei con i molti pacchi; e il cagnolino abbaiò vedendo i sorci. Addio, Anne-Marie! Addio, mio amore, disse Nancy, soffocando il pianto, e sporgendosi a baciarla, con grande difficolt
È più facile l'appaiare ad un carro una tigre ed un coniglio, educare ad amichevole consorzio due sorci ed un gatto, trovare alla Camera dei Deputati due onorevoli che vadano perfettamente d'accordo in una quistione politica, riscontrare presso il letto d'un ammalato due medici d'egual parere sull'indole di una malattia, che non il riunire i tanti elementi all'apparenza identici, di che si costituisce un concerto.
Volgiamo i passi alle regioni superiori; è miglior cosa salire. «Siamo fortunati che non c'è specchio. Ci spaventeremmo. Sento che la pelle della faccia mi stiracchia da tutte le parti. «Ho dovuto comperarmi due centesimi di refe per trasportarmi il bottone dei calzoni. Senza bretelle, li perdo. Sono diventato magro, magro. Ho i miei dubbi che si esca tutti. Ho sempre avuto schifo dei sorci.
I sorci fuggirono con gran terrore e si rintanarono. Era caduto il corpo d'una giovinetta: una bionda. Esso rimase lì, prono, la faccia nel fango, un braccio steso, le gambe stese. Una fine caviglia spuntava di sotto alla gonnella, un piccolo piede arcuato, la calza bianca... Quella ragazza s'era buttata da un terrazzo al quarto piano, ove era salita per sciorinare i panni.
È Roma, è Roma, questo sepolcrale fetore!... Roma, la mia capitale!... Roma, immensa topaia, gran mucchio di cartacce, lugubremente colonizzato da migliaia dì sorci, di tarli, di scarafaggi ufficiali! Le cupole, gonfie pance di giganti, galleggiano nei vapori violetti del crepuscolo, qua e l
Il Picchiasodo solea dire che messer Pietro faceva come la gatta di Masino, che chiudeva gli occhi per non veder passare i sorci; e frattanto si struggeva di quella inerzia apparente.
La padrona di casa furba, (una donna che non sia furba è precisamente quale una gatta che non pigli sorci), aveva bensì udita la suesposta interrogazione di Balena, ma voleva pigliar tempo a rispondere. Balena, piccato dal silenzio della signora Tullia, inghiotte in fretta due pasticcini e ritorna all'assalto. Pare, disse, ridendo di gusto, che il signor Aringa ed Alfredo sieno stati entrambi avariati, qua e col
Quand'ella ebbe finito di accomodarsi, montò in carrozza; ma la Comare le raccomandò sopra ogni altra cosa, di non far più tardi della mezzanotte, ammonendola che se ella si fosse trattenuta al ballo un minuto di più, la sua carrozza sarebbe ridiventata un cetriolo, i suoi cavalli dei sorci, i suoi lacchè delle lucertole, ed i suoi vestiti avrebbero ripreso la forma e l'aspetto cencioso di prima.
Come mai!... io dicevo fra me, come mai!... un marito fedele... una moglie virtuosa, con una bimba diletta!... che si adorano, vivono onestamente, non hanno disgrazie, e non possono essere felici!... Che diavolo! il mondo è dunque una trappola, dove si trovano dei sorci arrabbiati che si divorano fra loro?... ma l'onest
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