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Aggiornato: 27 giugno 2025


Era come se molte persone andassero e venissero parlando tutti in una volta a voce concitata e sommessa. Giunsi col cuor stretto alla porta della cucina, e vidi il farmacista che, curvo sui fornelli, soffiava nel fuoco, disfacendo nel tempo stesso un cartoccio. Che cosa succede? gli chiesi. È venuto male a Don Luigi, rispose tra un soffio e l'altro. Seriamente? Peuh!

«Zitto, madonna, parlate sommessa.» E avvolgendosi ancora nel cappuccio, e abbassando più che potè la voce, perchè non l'avessero ad udire i servi: «È necessario che nessuno sappia per ora ch'io son qui venuto.» «Ma perchè vi siete travisato di questa guisagli domandò sottovoce Valenzia.

La madre è riuscita a strapparle l’arme; e balza indietro, tenendola serrata nel pugno. Entrambe ansano; ma la figlia è sfigurata da un’ira selvaggia, addossata alla balaustra, tutta bianca sul nero dei cipressi. Costanza. Figlia, figlia, che volevi fare? Ella le parla sommessa, con le mascelle malferme, atterrita dall’aspetto di quella furia vertiginosa. Mortella.

Discorreva a lungo colla figlia de' suoi affetti, de' suoi doveri e del suo avvenire; ma quanto era spontanea l'effusione di Maria, altrettanto Lalla l'ascoltava sommessa in apparenza, con un raccoglimento forzato che, il più delle volte, nascondeva a stento uno sbadiglio: uno sbadiglio leggero, che poteva anche passare per un sorriso.

La ragazza cominciò a parlare, con voce anche più sommessa, quasi all'orecchio del frate, facendo vivissimi gesti, tutta concitata come se proferisse parole che le scottassero il labbro, girando sempre attorno gli occhi per timore che altri la spiasse. Al frate sfuggì due o tre volte un gesto di sodisfazione, una volta levò le mani al cielo, come in atto di preghiera e di ringraziamento.

In ogni modo è probabile che, ove al duca fosse toccata una sposa troppo dolce e sommessa, se ne sarebbe presto annoiato. Ma a che frugare in certi lati reconditi del cuore? Pur troppo si verrebbe a concluderne soltanto che talora la tenerezza soverchia riesce a danno e nulla altro. Quante povere donne non lo provarono!

Pare un romanzetto, caro signor abate, questa sua cantafera: lo interruppe con alterigia l'Illustrissimo. Sta poi che tutto sia vero, e più di tutto.... (questo il disse a voce più sommessa, e dopo una pausa) c'è qualche prova dell'identit

La notte insonne, le emozioni provate in poche ore avevano lasciato sul volto delicato della giovane traccie spiccate. Roberto si accorse che anche Lina piangeva. Che cosa era dunque accaduto? Che c'è? domandò a Lina con voce sommessa. Immense disgrazie! costei rispose angosciata. I più lugubri presentimenti si succedevano nell'animo di Roberto.

Signor Laner! intimò Nora con voce sommessa, ma così vibrata, da fermarlo sull'attimo. Signor Laner! Era livida, contraffatta: lo fissò cogli occhi torvi, saettanti la collera, il disprezzo, l'odio: lo vide diventar pallido, esitare.... Lo fissò ancora, poi con un'alzata di spalle, con un ultimo atto di disprezzo, buon giorno! borbottò seccamente, beffardamente e se ne andò piantandolo solo.

Il Casalbara, guardandola, sorrise intenerito, ma sicuro di ; e Nora, in un impeto, coll'abbandono naturale in chi ama e ritrova l'amor suo, dopo aver tanto temuto per lui, dopo aver tanto sofferto, gli gettò le braccia attorno al collo, e così, tenendo la testina reclinata sul petto del Casalbara, in un atteggiamento dolcissimo di riposo e di pace, parlando e sorridendo mentre dagli occhi socchiusi scorrevano tacite, scorrevano calde le lacrime; parlando, bisbigliando appena colla voce bassa, sommessa, leggera come un lamento e come una carezza, continuava a pregarlo, a supplicarlo di partire, subito subito, senza dir dove, a nessuno, proprio a nessuno.... soltanto a lei.... a lei sola, a lei .... a lei tutto!

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