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Piero, il valletto di Filippo, precedeva la signora, la quale, come aveva sognato, saliva veramente lo scalone marmoreo del palazzo Vagli, giungeva al primo piano, traversava una fuga di sale immerse nella penombra, dentro la quale si vedevano i mobili dorati, le pallide tappezzerie antiche, gli oggetti d'arte; e di nuovo saliva una scala meno larga e più breve, ed era finalmente introdotta nello studio di Filippo.

Aveva sognato d'essere soldato del re, caduto in mano ai Francesi con grossa compagnia.

Nascose il capo sulle spalle della mamma, ridendo, singhiozzando, tremando tutta; mentre gli ultimi brividi di un amore senza peccato le facevano vibrar la pelle, come se fosse scossa da una corrente elettrica. Mamma, perdonami, se ti ho spaventata.... sognavo non so che cosa.... Per la prima volta taceva qualcosa a sua madre; anzi mentiva. Quel bacio sognato o ricordato era per lei una colpa.

Aveva sognato di vedere la moglie morta, galleggiante sul Sile. Fra il sonno e la veglia non si ricordava più dove fosse, e le tenebre della notte accrescevano la tremenda impressione. Era bagnato di sudore, e andava palpando il letto per raccapezzarsi. Alfine si rammentò tutte le divagazioni del giorno antecedente, il suo arrivo in casa del maestro, e il suo imminente duello con Andrea.

Ella impallidì e non disse parola. Riaperse Leopardi, ma non credo che leggesse. Ci fu un lungo silenzio. Ripresi palpitando: Ho sognato la sua voce due volte; la prima molti anni sono, la seconda son pochi mesi. Stavo tanto male in quei sogni, ero tanto misero, e la Sua voce era la vita e la speranza.

Entrai ardito e solo in quella camera, in quel santuario, dove il mio amore aveva bamboleggiato come un fanciullo, sognato come un poeta, sperato come un credente, sofferto come un martire. Mi stesi nella poltrona di Fulvia, e volli adattare la mia persona in quella specie di nicchia che serbava l'impronta della sua.

Dante aveva più ingegno di Napoleone, ma non si è cominciato a valutare davvero la sua opera che al principio del nostro secolo. Chi oggi vorrebbe essere stato Dante? Chi non ha sognato di essere Napoleone I? Forse il poema di Dante non ha procurato al pensiero tante soddisfazioni quante la biografia di Napoleone! La sua leggenda è stata l'ebbrezza di questo secolo.

Quelle due bocche restarono così a ricamare, per tutto il tempo che l'assopimento di Bianca durò. Infine, ella si svegliò in sussulto e gridò: Guarda! io ò dunque dormito? Altezza, e profondissimamente ancora! Fa caldo! si sogna in piedi. Ed io credo di aver sognato... Delle cose spaventevoli, Altezza? Non so. Siete voi poeta, duca?

Io solo, che avevo sognato di giungere alla fama, ero giudice della rovina che al sogno aveva tenuto dietro invece della realt

«Vi ho amato; ho sognato. Vi amo ancora, ma il mio sogno s'è dileguato ed ho scorto la dolorosa verit