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Aggiornato: 18 giugno 2025


Gareggiavano poi coi migliori siciliani i poeti del Continente domiciliati in Palermo, chi tra le Comunit

Il Sismondi nella Istoria delle repubbliche italiane, tom. II, cap. 7, afferma, che sotto la dominazione di Carlo I, i baroni siciliani malcontenti furono spogliati e oppressi, ma tutti presi, tutti cacciati dall'isola; e che i Francesi facean soggiorno nelle citt

Il Governo di Napoli era sotto l’incubo dei Francesi scorrazzanti il Mediterraneo con gli occhi fissi su Malta. La Corte, in preda ai timori che poi dovevano spingerla alla rada di Palermo, avea chiesto cannoni, soldati, danaro, e ne aveva ottenuti quanti non ne meritava. I Siciliani parteggiavano per essa, ma non erano così ciechi da non vedere la gravit

Carlo, uomo ardito, lasciando allo improvviso l'accétta, afferra il suo avversario alla strozza, e stringe si duramente, che lo getta morto per terra: qualcheduno dei più forti dei suoi compagni ebbe lo stesso pensiero, e gli venne fatto, perchè i Siciliani non dubitavano di questo modo di combattere; qualche altro avendo il pugnale l'adoperò: allora i nemici si ritirano, e sentendosi la più parte feriti esitano a dare nuovo assalto.

E iu vi fazzu 'na fucunata cu 'na pistola d'arciuni ca pari un picciriddu, ca vi lassu pi spirdu unn'è ca siti misu! Pirchì siti... anzi, semu siciliani! Ma si lu vostru, per esempio, ha statu un matrimoniu di cunvinienza, chi cci appizzati a cèdiri 'a vostra mogghi?

A proposito della resistenza energica opposta sempre alle prepotenze governative mi sembrano opportune queste parole pronunziate da Cordova nel 1863: «I Siciliani sono avvezzi da lungo tempo a considerare il Governo come tenuto a rispettare la legge, ed anche quando essi per avventura non la rispettano, pretendono che il governo la rispetti. È un'abitudine acquistata dalle loro antiche istituzioni e consacrata dal patto del 1812, in cui un articolo esplicito diceva: Ogni cittadino ha il diritto di far resistenza all'autorit

I, cap. 2 ed 11. Capitoli del regno di Sicilia, cap. 22 di re Giacomo. Rimostranza de' Siciliani, Docum. In un diploma del 14 luglio 1266, che cavato dagli archivi delle chiese di Cefalù abbiamo nella Bibl. com. di Palermo tra i Mss. Q. q.

Inoltre, gli spropositi che avete detto in quella colonna e mezzo, scusate, sono così grossi che non è possibile ridere; tanto più che questa volta voi vi date l'aria di parlare sul serio, e l'occasione che vi porse il pretesto di scrivere quella tirata è serissima davvero. I veri siciliani sono questi qui, questi dei telegrammi della Stefani!

Per esempio, non vi è quasi alcun toscano al centro e all'estrema sinistra Mordini tranne. Questi banchi brulicano di Napoletani e Siciliani. I Napoletani affezionano il centro: i Piemontesi ed i Lombardi la destra o il centro sinistro.

..... «In altra occasione, quando i processi saranno terminati, dirò tutto, e meraviglierò anche la Camera con la storia degli avvenimenti siciliani. Allora gli interruttori potranno sfogarsi a lor guisa, imperocchè non ci sar

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