Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 28 giugno 2025
La tragedia del pensiero balenò allo sguardo di Shakespeare quando scrisse l'Amleto, poichè l'infelicit
Cosí le passioni umane analizzate piú profondamente somministrarono nuove modificazioni d'accidenti e tinte piú risentite a' poeti; e l'Europa ebbe Shakespeare. L'amore delicato e casto si associò facilmente coi sentimenti religiosi. Quanto ad un greco non sembrerebbe, anche per questo lato, incomprensibile il nuovo gusto!
E passeggiando a passi concitati per la camera ripetè due o tre volte con Shakespeare, sebbene la citazione c'entrasse come i cavoli a merenda: Fragility, this name is woman!
Questo era, dopo tutto, anche il gusto di Byron, che scriveva mirabilmente nella lingua di Shakespeare, ma si sarebbe vergognato di parlarla sul continente, avendo l'aria di imporre ai forastieri l'idioma di Wellington e di Hudson Lowe. Al diavolo dunque l'orgoglio della lingua patria, del non volerne saper altra e del pretendere che tutti parlino la nostra.
III. I romantici non ricusarono mai di sottostare alle regole stabilite dalla natura e dalla ragione. E però eglino professarono sempre di star volentieri sottoposti a quel codice poetico a cui obbedirono Dante, il Petrarca, l'Ariosto, Shakespeare ed altri siffatti galantuomini.
Ecco, un tragico sciame di anime che il soffio di Shakespeare ha suscitato dal niente e porta nei secoli; il buon vecchio Re pazzo, errante a caso nella notte e nella tempesta, il principe infelice, meditabondo in faccia al delitto, i dolci, pallidi visi di Cordelia la semplice e di Desdemona la fedele, strangolate. Ecco il giovine Werther che scrive l'ultimo addio a Carlotta e alla vita.
Nella pittura degli affetti Calidasa tenne conto di tutte quelle gradazioni dilicate che costituiscono l'amor gentile de' popoli molto inciviliti, e delle quali non s'avvede pienamente che l'uomo conoscitore dell'uomo e innamorato un tempo anch'egli medesimo. Anche in ciò Calidasa pare Shakespeare.
Lo Shakespeare sapeva il suo mestiere. L'autore drammatico non è uno storico, non è obbligato alla scrupolosa esattezza dei fatti che mette in azione: è solamente obbligato, o almeno, innanzi tutto, è obbligato a creare personaggi viventi, a interpretare perciò la storia quando le chiede in prestito un soggetto: il resto è cosa secondaria. E in questa interpretazione lo Shakespeare è sovrano; d
Errore secondo: la duplice azione non è un difetto. Per convincerci che lo sia, si dovrebbe incominciare a distruggerci davanti agli occhi tutto Shakespeare dalla sua prima commedia all'ultima tragedia. In quasi tutte le più mirabili e possenti opere dello Shakespeare appare la duplice azione. La duplice azione è uno dei segni di quel gigante.
Ma viva Dio! quello Shakespeare è un matto senza freno; traduce sul teatro gli uomini tal quali sono, la vita umana tal quale è; lascia ch'entri in dialogo l'eroe col becchino, il principe col sicario; cose che non sono permesse che agli eroi da vero e non da scena.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca