Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 24 giugno 2025


⁶¹ Amm. Marcell., I, 77, 14 sg. Giuliano passò l’inverno del 356 ad orientarsi nella sua nuova posizione, ad acquistare le necessarie nozioni di amministrazione e di pratica militare. Egli non sdegnava di addestrarsi nei più umili esercizi, ripetendo, di quando in quando, come consolazione ed incoraggiamento, il nome di Platone. Egli dava un mirabile e nuovo esempio di temperanza e di operosit

¹⁶⁵ Euseb., 277, 20 sg. Il monarchianismo modalista era una dottrina antica che gi

⁴²⁰ Amm. Marcell., I, 263. ⁴²¹ Liban., I, 569, 9 sg.

³²⁷ Iulian., 440, 10 sg. ³²⁸ Qui Giuliano deride il culto dei sepolcri dei martiri, praticato con fervore dai Cristiani e da lui considerato come ridicola superstizione.

³²⁹ Iulian., 433, 15 sg. E qui Giuliano racconta la nota storia d’Antioco che si era innamorato della matrigna, per dedurne la conseguenza che gli abitanti di una citt

Rivista, di Filologia e d'Istruzione classica, Anno XLIV, Fasc. I. Vedi anche l'altro mio scritto: Il contenuto degli scoli laurenziani di Eschilo, in Atti dell'Istituto Veneto, Tomo LXXV, pag. 849 sg.

⁸³ Amm. Marcell., I, 208, 10 sg. Di questi avvenimenti interessanti noi abbiamo il racconto, scritto da Giuliano stesso. Nel manifesto, da lui mandato al Senato ed al popolo d’Atene, nel momento in cui, rotto ogni indugio, egli moveva contro Costanzo, il nuovo imperatore narra come sia avvenuta la sua proclamazione. Quel racconto, che ci fa rivivere nella realt

⁵⁵ Iulian., 159, 4 sg. ⁵⁶ Idem, 158, 8 sg. Ma, se cordiali e delicati erano i favori di Eusebia pel giovane principe, non pare davvero che fossero tutte sincere le dimostrazioni di fiducia di cui lo circondava l’imperatore. Nel manifesto agli Ateniesi, Giuliano afferma che la sua prigionia, diventando Cesare, si fece più grave, tale e tanto era lo spionaggio con cui lo seguiva, ad ogni passo, il sospettoso Costanzo. «Quale schiavitù

²⁶⁴ Ammian. Marcell., I, 271, 8 sg. Che Giuliano prendesse queste risoluzioni, appena avuta la piena libert

²⁹⁴ Liban., 202, 10 sg. Durante il soggiorno di Giuliano in Antiochia avvenne un fatto che lo ha singolarmente irritato. Non v’era cosa che fosse più ripugnante a Giuliano del culto che i Cristiani rendevano ai sepolcri dei loro martiri, dei loro uomini illustri. Questa adorazione dei morti, com’egli la chiamava, offendeva il suo senso estetico di antico greco, gli pareva assurda, e probabilmente gli era odiosa come uno dei mezzi più efficaci per esaltare gli animi in un’aspirazione devota. Quando viene a toccare di questo culto dei morti, egli ha sempre qualche parola di disprezzo o di sarcasmo, e, più ancora, che la distruzione delle chiese, egli desiderava la scomparsa o l’abbandono di quelle tombe che erano diventate luoghi sacri. Tale era appunto la tomba del martire Babila che si trovava nel sobborgo di Dafne, presso Antiochia. Quel sobborgo era un luogo di delizie per la bellezza delle piante e dei fiori, per la vista e la giocondit

Parola Del Giorno

sottraesti

Altri Alla Ricerca