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Aggiornato: 24 giugno 2025


²²³ Iulian., 290, 7 sg. Eraclio aveva tenuto un discorso, in una grande assemblea, presente l’imperatore, nel quale, pare, aveva dato corso alle sue facolt

¹⁰⁴ Amm. Marcell., I, 286, 19 sg.

⁴²³ Pag. 37 e sg. ⁴²⁴ Fra i moderni, il solo Anatole France, per quello che io so, afferma la realt

³⁹⁹ Idem, 322, 5 sg. E con arguta finezza continua: «Il primo di tutti i guai che mi si presentano alla mente è che, d’ora innanzi, io sarò lasciato solo, privo di ideale compagnia, e di liberi ritrovi, poichè non vi ha nessuno con cui io possa conversare con piena fiducia. Ma non mi è forse facile conversare con me stesso? O, forse, vi sar

³⁴² Amm. Marcell., II, 40, 29 sg. Ma, prima di studiar Giuliano nei suoi scritti, che sono la fonte schietta della verit

³² Idem, 1, 527, 10 sg. All’influenza di Libanio un’altra si aggiungeva ancor più efficace, ed era quella dei filosofi neoplatonici, Edesio, Crisanzio, Eusebio, Massimo, il più importante di tutti, i quali vivevano in Nicomedia o in altre non lontane citt

⁶² Amm. Marcell., I, 82, 5 sg. Nell’estate del 356, Giuliano apre la sua prima campagna. Udendo che Autun era minacciata dagli invasori, vi accorre, la libera, poi con marcia fulminea, raggiunge la valle del Reno, la percorre da Strasburgo a Colonia, dove entra trionfatore, e dove stringe la pace coi re dei Franchi, atterriti da subitaneo e fortunato attacco⁶³. In questa prima campagna parrebbe che Giuliano operasse d’accordo con un altro corpo d’armata, il quale, guidato dall’imperatore stesso, sarebbe disceso dalla Rezia e dall’alto Reno verso l’Alsazia. Ciò si dovrebbe dedurre da una notizia che Ammiano ci d

¹⁹ Mi pare evidente che Giuliano qui non parli più di Mardonio, ma di altra persona che era nota agli Antiochesi. Ma chi era questo vecchio? Probabilmente Giuliano allude a qualcuno dei suoi maestri di Nicomedia, e la posizione eminente in cui pare si trovi il vecchio fa pensare a Massimo. ²⁰ Iulian., 452, 16 sg. ²¹ Amm. Marcell., Vol. I, 271, 4 sg.

²³⁸ Neumann, 216 sg. In tutta questa argomentazione è chiaro che Giuliano, quando vuol dimostrare che i Cristiani hanno torto di non voler sacrificare come i Greci e gli Ebrei, è un polemista meschino e pedantesco, ma, quando afferma che i Cristiani, con la loro trinit

⁷² Amm. Marcell., I, 110, 25 sg. Giuliano, per raccogliere i frutti della sua vittoria, passa il Reno, e si spinge nel cuore della Germania, cacciando davanti a i barbari atterriti da tanta audacia.

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