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Aggiornato: 18 maggio 2025


¹⁹ Mi pare evidente che Giuliano qui non parli più di Mardonio, ma di altra persona che era nota agli Antiochesi. Ma chi era questo vecchio? Probabilmente Giuliano allude a qualcuno dei suoi maestri di Nicomedia, e la posizione eminente in cui pare si trovi il vecchio fa pensare a Massimo. ²⁰ Iulian., 452, 16 sg. ²¹ Amm. Marcell., Vol. I, 271, 4 sg.

Il pezzo ossidionale di Famagosta, ovvio a trovarsi, è di puro rame ed ha un diametro di m. 0,028; il peso ne' varii esemplari è tanto incerto che sembra affatto arbitrario; il minimo da me riscontrato fu di k. 17, il massimo di k. 46. Nel mezzo del campo del diritto è il leone seduto e rivolto alla sinistra del riguardante, e sott'esso l'anno 1570, e all'ingiro PRO. REGNI. CYPRI. PRESSIDIO. Nel rovescio è in tre linee la iscrizione VENETORV = FIDES. INVI = OLABILIS, sopra la quale un amorino, svolazzante verso la destra, allude alle tradizioni mitologiche dell'isola cara a Venere; e nell'esergo il nome di BISANTE colle note, varie negli esemplari, IIII, .I., . I . E ., . I . F . Ma come discernere fra questi pezzi quelli [I[duodecim assium]I] e quelli [I[quattuor quadrantium]I] che il Riccoboni distingue? Le sigle stessissime occorrono in un pezzo del massimo e in uno del minimo peso; dunque il peso non è dato regolatore. Il tipo nemmeno perché in tutte è simile, come simile è il metallo che in tutte è semplice rame. Se tutte avessero la cifra IIII potrebbero essere i pezzi di 4 quadranti, pezzi che d'altronde non sappiamo a che moneta corrispondessero. Ma quello di 12 assi, nome parimente a noi sconosciuto, parlandosi di monete coniate da' Veneziani, qual mai sarebbe? Forse quel nummo di biglione, custodito alla Marciana, del diametro m. 0,021 e, del peso di k. 14, che offre da un lato in quattro linee la epigrafe ÆS = ARGE = NTI = .X., e dall'altro il leone di S. Marco gradiente verso manca con all'esergo 1571? Lo Zon (p. 69) non esita a dirci anche questo pezzo, di rarit

Allude all'Ode La educazione, che il Parini scrisse pel giorno natalizio del suo allievo undicenne Carlo Imbonati all'uscire da una malattia, e che incomincia: Torna a fiorir la rosa Che pur dianzi languia E molle si riposa Sopra i gigli di pria. Brillano le pupille Di vivaci scintille.

Sotto un notissimo distico friulano, che allude salacemente alla cecit

Col vocabolo violenza non si allude soltanto alla forza fisica, ma benanco alla forza morale, come il timore, la frode, le preghiere importune, le grandi promesse, le blandizie, i contatti voluttuosi, e tutto quanto secondo il giudizio d'un uomo astuto, può far cadere una giovane inesperta in peccato.

Similmente, quegli che usasse violenza alla sua fidanzata, o, essendo minorenne, la sottrasse, senza il volere de' suoi parenti, sarebbe un vero ratto, perocchè l'essere fidanzati non conferisce nessun diritto a far ciò. Abbiam detto: 3.° o i suoi parenti; e con queste parole si allude al ratto per seduzione, come esponemmo nel Trattato sul matrimonio.

Donna Matilde. Io l'invito lo ebbi da Belassi. Belcredi. Appropriazione indebita, se vi disse che l'idea era sua. Non c'era neppure, vi dico, quella sera al Circolo, quando feci la proposta. Come non c'era del resto neanche lui! allude a Enrico IV. Dottore. E lui allora scelse il personaggio di Enrico IV! Donna Matilde.

La seconda parte di questo volume è precisamente il supplemento del Trattato, al quale qui allude l'Autore.

³⁵¹ Probabilmente Libanio allude a Massimo. ³⁵² Liban., 408, 5 sg. Descritta l’azione salutare di Giuliano nella Gallia, così esclama Libanio: «Certo, tu non avresti fatto tutto ciò, senza l’aiuto di Minerva.

Qui si allude alle antiche carceri attigue al Palazzo di Polizia in contrada di Santa Margherita.

Parola Del Giorno

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