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Aggiornato: 24 giugno 2025


⁹⁹ Amm. Marcell., I, 234, 18 sg. ¹⁰⁰ Iulian., 367, 27 sg. ¹⁰¹ Iulian., 369, 20 sg.

¹⁴⁷ Amm. Marcell., II, 27, 17 sg. ¹⁴⁸ Idem, II, 31, 13 sg.

Questa argomentazione è condotta in modo da dimostrare che il polemista imperiale conosceva assai bene la letteratura cristiana e, se non fosse la passione d’odio che lo accieca, si potrebbe quasi dire che, talvolta, nel suo metodo, c’è il sentore della critica moderna²³⁹. ²³⁹ Neumann, 221 sg. Ma, certo, questo sentore non c’è nell’invettiva contro i Cristiani pel loro culto pei sepolcri.

²⁹² Liban., II, 178. ²⁹³ Idem, 194, 10 sg. Ma Teodosio, dice Libanio, non ha mai emanata nessuna legge che sanzionasse questi eccessi. «Tu non hai mai imposto questo giogo all’anima umana. E se credi che il culto del tuo dio sia preferibile al culto degli altri, non hai dichiarato che questo sia un’empiet

¹¹⁶ Idem, I, 255, 13 sg. ¹¹⁷ Amm. Marcell., I, 258, 13.

³⁹⁰ Iulian., 340, 20 sg. ³⁹¹ Iulian., 342, 7 sg. Per sentire quanto v’ha di strano e di interessante in queste considerazioni e in quest’aspirazione alla vita tranquilla e serena del filosofo, dobbiamo ricordare che ci vengono da un uomo il quale si era accinto alla più arrischiata delle imprese, un uomo che, dal fondo della Gallia, era venuto, con una piccola schiera, ai Balcani, onde strappare al cugino Costanzo la corona imperiale. Come mai un uomo siffatto, appena raggiunto lo scopo, si abbandonava allo scoraggiamento, al desiderio di solitudine studiosa? Certo, Giulio Cesare, passato il Rubicone, Bonaparte, dopo il 18 brumajo, si sarebbero espressi come Giuliano. Che vi sia, nella lettera a Temistio, come in tutti gli scritti di Giuliano, una parte la quale non è che un esercizio scolastico non lo si potrebbe negare. Ma, pure, chi legge questa lettera sente che la tesi non è inventata a freddo, e riproduce veramente una data condizione di spirito. Giuliano era essenzialmente un’anima contemplativa. Non era un ambizioso; non fu il desiderio del potere che lo spinse alla sua perigliosa avventura. Se non ci fosse stato un movente d’ordine ben diverso, egli forse non si sarebbe mosso dalla Gallia, e non avrebbe accettata, dai suoi soldati, la dignit

¹¹⁹ Amm. Marcell., I, 222, 5 sg. ¹²⁰ Idem, I, 268, 21. ¹²¹ Liban., I, 573 sg. ¹²² Liban., I, 573, 10 sg.

³⁷⁸ Iulian., 277, sg. Davvero bisogna supporre, in Giuliano, una gran potenza di dissimulazione perchè, nelle condizioni tristissime in cui si trovava, potesse mandare questi inni di ammirazione e di riconoscenza allo sciagurato cugino, all’uccisore della sua famiglia!

¹³¹ Liban., I, 577, 7 sg. ¹³² Iulian., 516, 4. Con la sua consueta rapidit

¹⁶⁶ Euseb., 342, 10 sg.

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