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Aggiornato: 15 giugno 2025


Se di tutti li altri esser vuo’ certo, di retro al mio parlar ten vien col viso girando su per lo beato serto. Quell’ altro fiammeggiare esce del riso di Grazïan, che l’uno e l’altro foro aiutò che piace in paradiso. L’altro ch’appresso addorna il nostro coro, quel Pietro fu che con la poverella offerse a Santa Chiesa suo tesoro.

I fratelli della Misericordia quando ebbero composto anco quel corpo dentro il cataletto, lo portarono a San Gelso. Quivi toltale la corona dal capo, gliela cinsero intorno al collo. Il taglio, che separava il capo dal busto, era nascosto da quel serto di rose fresche e odorose colte sul mattino: qualcheduna appariva più rossa che per ordinario le rose non paiono; era intinta di sangue.

Dopo qualche giorno ancora non si parlavano più... lui più non si fermava a farle contemplare il mare ampio e il serto verdeggiante delle colline; lei più non lo faceva arrabbiare pel suo colore politico; ma, quando la fanciulla alzava gli occhi lentamente e li teneva fissi negli occhi di Giorgio, nell'azzurro profondo di quelle lunghe occhiate egli dimenticava tutto il passato in un'estasi nuova, sognando gioie serene, purissime.

Gli applausi dell'intelligente pubblico di Palazzolo sull'Oglio vi devono essere di sprone a perseverare nelle parti di tenore assoluto, nelle quali Euterpe vi riserva splendido, per l'avvenire, l'aurato serto di Elicona. «Il Ficcanaso»

Se di tutti li altri esser vuo’ certo, di retro al mio parlar ten vien col viso girando su per lo beato serto. Quell’ altro fiammeggiare esce del riso di Grazïan, che l’uno e l’altro foro aiutò che piace in paradiso. L’altro ch’appresso addorna il nostro coro, quel Pietro fu che con la poverella offerse a Santa Chiesa suo tesoro.

Ma dal sen degli affanni e de le tombe Giovin sorge il Pensiero, e s'alza tanto Quanto più giù la vil creta procombe; E l'uom col serto del martirio e il santo Peso del suo dolor, nauta immortale, L'onde si accinge a navigar del pianto; E, rompendo co'l petto il mar fatale, Pur morendo, procede, e su l'impure Salme a nuovi ardimenti agita l'ale.

Bada, o giovin bollente, omai tremenda Splender la luce di quel re straniero Che di Napoli al serto altre aggiungendo Minori signorìe, stende sue lance Di castello in castel, di villa in villa, Fra' Romani, fra' Toschi e fra' Lombardi, E feudi suoi non pochi ha in Monferrato E in Piemontesi sponde. A molti egregi Dubbia piet

Ella tornava un da una vittoria Suprema, cinta d'abbagliante gloria. E bella al par d'una immortai guerriera... Il suo serto splendeva nella sera Siccome un sol notturno sulla terra, E il popol suo e quello vinto in guerra Tremavano davanti al suo passaggio. Ed il cielo taceva sovra il maggio Fiorito e caldo, e la citt

Parola Del Giorno

prorruppe

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