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Aggiornato: 7 giugno 2025
Era evidente che l’orso e lo scimmiotto sentivano una ripulsione reciproca e si evitavano.
Tutti quegli zingari preparavano la cena. Una larga caldaia stava sul fuoco, e parecchie persone occupavansi ad empirla. Lo splendore della fiamma faceva scorgere una specie di rozza tenda, intorno alla quale giuocherellavano alla rinfusa ragazzi e cani. Il tutto formava un complesso veramente grottesco. I viaggiatori sentivano il pericolo.
C'è di nuovo che questi spiritati garibaldini si vanno avvicinando alle porte di Roma: questa mattina stando a Porta del Popolo si sentivano le cannonate dalla parte di Ponte Molle. Se fanno tanto di passare il ponte, siamo belli e fritti; santa Vergine, che mai sar
E quei due, nella notte cupa, profonda, ai piedi dell'Ercole biancheggiante come un fantasma, non sapevano più altro, non sentivano più altro che i baci, i loro baci e il loro amore.
Hager, infatti, raccontava che in Palermo, «per ben sei mesi l’argomento della conversazione giornaliera erano gl’inganni del Vella. Si sentivano donne a ragionare di codici normanni, di manoscritti martiniani e di lettere cufiche come se fossero tante diplomatiche. Quantunque non ne capissero sillaba, pure volevano parlarne e, quel che è più, darne giudizio.
Le due ragazze avevano preparato un magnifico letto coi lenzuoli che sentivano di lavanda, col famoso piumino stato messo insieme a pezzi e bocconi dalla povera signora Caterina durante l'ultima sua malattia coi frastagli del suo vestito da sposa. Ai piedi era un soppedaneo immenso, tutto verde come un prato, su cui spiccavano due pantofole d'un rosso fiammante.
Massimo guardava più al passato, Cresti all'avvenire, e camminando così fuor della loro strada, non sentivano nè il sole infocato che faceva arrabbiare le cicale, nè i ciottoli che ingombravano il sentiero.
Oh non era più una danza quella! Tutti sentivano come io governassi ogni moto della coppia amante, come il mio arco reggesse le fila dei loro destini e come incrudelissi ad affinare loro la delizia di quel momento fino a volgerla in spasimo insostenibile. Dov’era la sapiente simulatrice d’Issogne?
Ove saranno tante anime? Quando, proprio qui, dov'io sorrido, elle supplicavano, si sentivano più forti dell'oblìo e del tempo?... Ove saranno?... Così a me sempre piace interrogare il mistero. Rispondono dalle grandi stie allineate lungo i muri i polli chiassosi, beccandosi acerbamente, perchè l'uno ruba all'altro il posto a mangiare.
I membri della commissione di giustizia, alle care famiglie, ai raccolti amici, nelle case, sotto i coperti, raccontavano gli andamenti di quel processo, il gran da fare che si ebbe per convincere persone, che si ostinarono sempre a protestarsi innocenti: ma si sentivano, dicevano essi, tolto un peso dal cuore coll'aver, dopo sì gran tempo, esaurita una causa tanto importante e avviluppata.
Parola Del Giorno
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