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Aggiornato: 7 giugno 2025


Ma sobbalzò: gli era parso di sentire lontani scoppi di risa, e voci confuse.... Impugnò la rivoltella e attese. Le voci s'avvicinarono. No, diceva Serafina scherzosamente; e a quel no, seguiva un fruscìo di sottana come di donna che corra.... lui certo l'inseguiva.... se ne sentivano i passi: poi più nulla. Un usignuolo cominciò i suoi soavi gorgheggi nel folto, poco discosto dallo Striati.

«Oggimai» rispondeva Manfredi «la corona di Sicilia, più che di gloria, è diventata di spine: pure noi non rifiutiamo lo incarico, laddove voi partecipiate nei pericoli di sostenerlo; noi soli bastiamo: giovi oggi rinnuovare l'antico giuramento; questo è il Cristo medesimo, che ascoltava, ora fa dieci anni, le voci vostre; questi gli Evangeli che sentivano il tocco delle vostre mani: giurate

I vostri filosofi, i vostri sacerdoti del pensiero e dell'arte, non tosto avevano afferrato colla mente un concetto di Vero, che sentivano prepotente il bisogno di ridurlo a fatto, e furono, dagli antichi Pitagorici a Tomaso Campanella, da Dante Alighieri a Michelangiolo e Machiavelli, ordinatori di consorzî segreti, legislatori di citt

Il padrone si gettava contro i muri, le porte, le sedie e quanto gli stava davanti, e slanciava dei calci, che quegli oggetti inanimati non sentivano.... e il domestico non li sentiva nemmeno.... E poi dicevano che era un imbecille!

La figura di Garibaldi saliva fra le bandiere in una luce tragica di crepuscolo. Tutte le miserie e le ridicolaggini inseparabili da un comizio popolare erano scomparse: egli solo restava, e la dolcezza del suo occhio azzurro che nessuno vedeva e tutti sentivano, la semplicit

Emma, che era felice di confidare il gran segreto all'amica, trovava che lei era venuta per affidargliene un altro e molto più triste. Maria era infelice, sommamente infelice. Era bello, molto bello, e Maria l'aveva sposato, credendo che la bellezza e l'amore, che sentivano l'un per l'altro, sarebbero bastati a farli felici.

Prè Letterio aveva compreso la penosa impressione destata dal proprio racconto nell'animo del professore e di sua madre. Eglino sentivano entrambi risvegliarsi in quel momento tanti ricordi, che il tempo aveva addormentali in fondo ai loro cuori.

Al primo incontro, tanto il duca quanto il Della Valle si sentivano un po' impacciati: Giorgio non riusciva a capire che cosa ci fosse sotto a quella visita, e Prospero Anatolio, come succede sempre a chi si trova impegnato in una risoluzione stata presa senza punto riflettere, dubitava di essersi spinto troppo oltre e, potendolo fare, sarebbe tornato indietro volentieri.

I critici si sentivano anch'essi fuorviati, quasi ingannati. Come era stato bello tormentare un po' l'autore, rimproverandogli di servirsi della cronaca, dell'aneddoto contemporaneo, per dare ai suoi libri un piccante che altrimenti non avrebbero avuto!

Anna camminò innanzi, con passo celere, rasente i tronchi. Zacchiele la seguì, pensando alle parole ch’egli voleva dire. Ambedue, da poi che si sentivano soli, provavano una trepidazione infantile, quasi un timore. A un punto Zacchiele chiamò la donna per nome; ed ella si volse umile e palpitante.

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