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Aggiornato: 5 settembre 2025
E via via via, le larve gli stormivano dietro a' passi, come turbine che in una selvetta di nocciuoli stride frammezzo all'arida frasca. E va e va e va, salta salta salta; e l'aria sibilava rotta dal gran galoppare. Sbuffavano cavallo e cavaliere, e sparpagliavansi intorno sabbia e scintille. Ogni cosa che la luna illuminava d'intorno, deh, come ratto fuggiva alla lontana!
«Leggiadra montanina, Le dissi: quando mai.... Quando appagar vorrai I voti del mio cor?» Indi la man le stesi.... Essa la sua mi porse.... Dicendo: «un giorno.... forse.... Poi, rapida fuggì.... Dal colle anch'io discesi.... Pel gaudio d'un istante, Oh, quante pulci, oh, quante! Mi morsero quel dì! A tarda notte insieme Nella selvetta bruna Noi sedevam; la luna Si ricopria d'un vel.
Nora tornò nel viale, e passando dinanzi alla selvetta e intravedendo l'Ercole tra il folto dei rami, lo indicò a Pietro, stringendogli, pungendogli il braccio con un pizzico acuto delle unghie: Di'?... Quel signore?... Parler
La selvetta dell'Ercole, la Madonna del Sole, l'albergo della Corona bianca, a Castellanzo, dove la duchessa e il Laner si recavano spesso a colazione, eccitavano la fantasia di tutti i novellieri rustici e sboccati del paese. E Pietro?... Pietro amava. Era imprudente, pazzo, colpevole: amava. Il passato, come l'avvenire non esistevano per lui: viveva soltanto per il presente.
Per una porticina del primo cortile a sinistra del palazzo reale di Caserta si sale a quei mezzanini le cui finestre prospettano la piazza, da un lato, e, dall'altro, una selvetta odorosa del gran parco. Dodici stanze disposte ad angolo retto compongono l'appartamento; bislunghe, basse, poveramente mobiliate. Ivi il dittatore, sulla fine di settembre, trasportò il quartiere generale.
Lina si era messa per una selvetta, che circondava il caseggiato, e di tanto in tanto le pareva di udire uno stormìo di frasche, uno scalpiccìo, come se altri corresse dietro a lei, e si era voltata più volte, senza che però le venisse fatto di veder alcuno. Arrivò dinanzi al caseggiato e si fermò sotto un porticato dal quale era l'entrata principale.
Da quindici giorni, tutte le lettere che pervengono al duca passano per le mie mani; ve ne sono parecchie di anonime: parlano delle vostre passeggiate alla Madonna del Sole, delle vostre.... conversazioni nella selvetta dell'Ercole.... delle vostre colazioni alla Corona Bianca!
Sul dinanzi il terrazzo al quale si accedeva da un'ampia gradinata; tutto intorno un giardino dalle piccole aiuole fiorite, a disegni rari e simmetrici; poi un lungo viale di ippocastani, e, infine, attorno al torso mutilato di un Ercole gigantesco; una selvetta umida, cupa, triste, di mortella e di piante parassite. Il duca aspettava sul terrazzo l'arrivo di Sua Eccellenza.
Uscendo da una fitta selvetta di giovani faggi e scoprendo la quieta valle dell'Altmühl, le prime case di Eichstätt, mi vennero in mente le parole dettemi da Violet, al Belvedere, sulla piccola citt
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