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Il conte Jacopo appariva più grave, più accigliato del solito, e Gino capì tosto che dalla marchesa Polissena, o da Elena stessa, era stato informato di tutto. Che c'è di nuovo? gli disse suo padre, sedendosi davanti alla scrivania, in quel medesimo atteggiamento di giudice che abbiamo gi

Ho voluto vedere, riprese monsignore cangiando tuono, fin dove si poteva spingere l'audacia del sacrilegio. L'ho visto. Prego Vostra Eccellenza Reverendissima di spiegarsi, disse Don Diego con calma, prendendo una sedia e sedendosi, con grande stupore del vescovo che lo aveva lasciato in piedi e l'avrebbe voluto a ginocchio.

Entrate « disse Laidulfo, sedendosi ad uno scanno per dar cominciamento al pranzo ». Erano due persone imbacuccate fitte fitte nel mantello, una che portava in mano preziosa fiala di nanfa ed odorava, come fosse costretto respirare aria palustre, l'altra che restò alla finestra del corridoio a guardar nella corte. La casa che abitava Laidulfo era una topaia in vasto, nero e sdrucito edifizio.

La sua faccia, che poco prima era tetra, s'illuminò di un raggio di gioia. Con un gesto congedò il sudanese. In sella Notis, diss'egli. I due ufficiali fecero inginocchiare i mahari emettendo un semplice khh! khh! sospirato e s'arrampicarono sulle gobbe sedendosi colle gambe incrociate. All

Quando ho pensato di farlo, rispose Gian Luigi, sedendosi presso la finestra, non era più giusto.... L'amore, cominciato da uno scherzo, era diventato tragico, mi dava troppi dolori e troppe ansie per poterne discorrere come di un'avventura qualunque. Inoltre, io sapeva quel che tu andavi meditando.... Cioè? domandai con un presentimento.

Ho appetito, e tu? diss'egli sedendosi alla mensa apparecchiata. Ma si, discretamente. Appollonia è riuscita a trovare queste benedette quaglie? Oggi no, vi saranno per domani. Marta aveva le lettere in tasca; le levò e andò a riporle nel tavolino da lavoro; poi sedette accanto al marito, calma in apparenza, ma coll'occhio fisso, la mente inquieta.

In catorbia ci vanno i ladri, e non la brava gente come noi. Capisco; soggiunse l'altro, ma quei del pennacchio fanno errore così spesso! La prima causa dell'errore sono quei tali che hanno fatta la legge; sentenziò il Guercio, sedendosi accanto ai compagni e levando la pipa di bocca al più vicino per mettersela tra i denti egli stesso.

Tutti i giorni infallibilmente, sedendosi alla sua toeletta, sentiva d'apprima una voce di uomo gentile che lodava il suo angelico viso, le sue rotondeggianti forme, la sua fresca carnagione, ecc. e dopo un po' di tempo un'altra voce pure d'uomo, ma dura ed aspra che le sussurrava all'orecchio: «Brutta civetta, vanitosa che prendi a imprestito dal profumiere il tuo roseo colorito, che ti fai seducente di forme con mille mezzi artificiali.

È triste, è triste diss'ella ributtandosi indietro, sulla spalliera. La tristezza è in fondo alle anime: non bisogna andarla a cercare soggiunse Ferrante, come se pronunziasse una sentenza. Tacquero. Ella aveva abbassato il velo sul viso di nuovo e il capo sul petto. Egli si levò, guardò dallo sportello opposto, nella penombra, per qualche tempo; poi ritornò vicino ad essa, sedendosi. Grazia?

Quella si rivolse subito: Guido provò come una scossa elettrica, e per celare la grande meraviglia che gli apparve sul volto, fece un profondo inchino. Non disturbo? chiese ella, sedendosi con molta scioltezza, dopo aver risposto al saluto. Per nulla; sono a vostra disposizione. Peggio per voi se questo è un complimento; io sono disposta a profittarne.