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Aggiornato: 18 giugno 2025


Non ci son scuse ribattè Varedo. Se non ha fame, non manger

Maria ride e corre su al piano superiore per la scala di legno, chiamata da una voce femminile piacevole malgrado il suo accento straniero. Maria, Maria, preego preego un momento. Don Jacopo che entra mi spiega l'enigma: Volevo precisamente parlarle, signor tenente, la prego anzi di fare le mie scuse al signor capitano comandante la squadriglia.

Nel mattino seguente si vociferava che altri quattro forestieri fossero giunti all'ospizio, cioè una signorina bella, giovane, elegante; una cameriera antipatica e due signori maturi, e molto impettiti. Lord, fa imbestialire anche il conduttore dell'ospizio, perocchè, secondo il suo vizio speciale, aveva portato in camera del proprio padrone, il prescritto registro dei forastieri. Gesummaria!!! Alfredo, potè leggere tosto, nell'ultimo foglio, il nome Violetta Giacinto. Un tremendo calcio a Lord, e la pronta restituzione al padrone dell'Albergo di quel registro, con mille scuse. Il padrone riconciliato con Lord (prudenza, quando si ha troppa paura dei grossi cani) conchiuse che dovr

Sentite quel che dice: «Caro Battistone, Scrivo a te che vedi gli altri. Giovedì è il giorno di Natale e alla mia Erminia i parenti di Rho hanno regalato un bel tacchino e dodici bottiglie di moscato di Siracusa. A nome dunque di mia moglie, che ha una gran voglia di conoscervi, invito te, don Procolo, il Cavaliere e il Chiodini a farmi onore. Non andate a pensar scuse. Si pranza alle sei.

E così dicendo, e ascoltando le scuse della signora, la condusse nel salotto; dove s'era seduta pochissime volte con tanta libert

Se il conte non fosse sopraggiunto, o ella avrebbe dovuto fuggir con Roberto, o sarebbe stata inabissata, com'egli le avea proposto, fra i gorghi del mare, ov'era stato gettato il conte. Di tal guisa, acquietava la triste sua coscienza; poichè anche i perversi hanno una coscienza, foggiata a lor modo. E non le bastavano tutte le scuse, che gi

Siamo stati a recare un cartello di sfida al marchese Aloise di Montalto da parte del signor Ernesto Collini. Questi mancando al ritrovo, a noi correva obbligo di far loro le nostre scuse. Dopo di che, io, come primo padrino del signor Collini, mi metto a disposizione del marchese di Montalto.

Ciò che vedesti fu perché non scuse d’aprir lo core a l’acque de la pace che da l’etterno fonte son diffuse. Non dimandai

Giorgio, essa pensava, avrebbe trattenuta Lalla a Nervi chi sa per quanto tempo! Il suo studio, il suo pensiero fisso non era quello di allontanare Lalla da lei? E per poco che egli ci fosse riuscito a trovare scuse... era finita.

Vengo da casa sua; sarebbe stato mio dovere aspettarla, o tornarci... ma ora che lo trovo qui.... la cosa è d'urgenza.... Ma il notaro, dimenando la sua piccola persona, si sbracciò in complimenti. Non faceva bisogno di scuse, gli dispiaceva anzi che il zu Vito si fosse incomodato.... lo sapeva, egli era tutto per gli amici; per lui poi si sarebbe gettato in mare.

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