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Aggiornato: 11 giugno 2025
Un momento. I fiumi scaturiscono dai monti scorrono più o meno rapidamente al piano, dove sono le citt
Sulla scena la Marini ride, folleggia, freme, ama, singhiozza, agonizza: e lassù quelle quattro fanciulle sono attente, commosse, trasportate; questa impallidisce, una diventa rossa, un'altra fa il viso serio e stringe le labbra come un fanciullo che abbia bevuto un vino troppo forte; all'ultima scorrono le lagrime e sono ribevute dalle guancia accaldate.
Un uomo di lettere serio, non si mischia troppo al mondo, che per eccezione. Di consueto, egli vive fuor del mondo, di una vita fittizia, in mezzo ad esseri ch'egli evoca dal suo cervello. I giorni dell'uomo del pensiero scorrono in mezzo al cozzo delle idee che s'incrociano nel suo spirito; assiepato di sistemi, di dottrine, di collezioni, di teorie, di libri; in presenza di allievi o di nemici, di credenti o di denigratori; assorto, distratto, sgarbato, stanco, strano, perduto fra gli uomini reali. Però, quando
Eppure le sue rocce di massiccio e grigiastro calcare che ne costituiscono il nocciolo centrale, le sue creste curiose nella loro denudazione, gli aspri e ripidi valloni che le acque hanno scavato nella compatta massa calcarea, le brulle e selvagge gole nelle quali cupi scorrono fiumi e torrenti, i ripidi pendii su cui si arrampicano pecore e capre in cerca di un misero pasto di pochi licheni, fanno vivo contrasto con le circostanti vallate, colline e pianure verdeggianti, ricche di prodotti, bene irrigate.
GUIDI, Il Tevere. Ecco il Tevere! Le sue acque scorrono adesso come quando Roma vi si contemplava incoronata di tutte le sue torri. Questi flutti hanno trasportato sul dorso regni, repubbliche, imperii, e Popoli, e, più stupendo a dirsi! una generazione intera di Numi, mescolata con le foglie inaridite che il vento di autunno sparpaglia lungo le sue sponde.
Languida sonnolenza di acque tessute di corpi in fuga, volubili, che si sciogliono sotto la carezza delle pale scivolanti. I rematori hanno il corpo nudo plasmato d'argento vivo, ma tornito, senza frange, intriso di luce intensa che non abbaglia, anzi seduce gli sguardi. I loro visi sono mandorle d'argento, e vi scorrono sopra gli smeraldi degli occhi che guardano e si celano sotto alghe verdi.
Non vedete che le acque non dormono? Fiumi, canali e ruscelli, non dormirono mai! Scorrono sempre gridando: «Senza riposo! Senza riposo! Senza riposo!...» E le puttane, dormono forse? Irrequiete sotto la dirotta pioggia elettrica delle lampade, d
«Si maturano intanto i nuovi terzi dell’onorario: si tornano a pagare, e così scorrono successivamente le serie degli anni, di maniera che quest’infelice resta inviluppato nell’inestricabile laberinto del foro, d’onde non ha più speranza di uscire, se non vi lascia financo la pelle istessa.»
Parola Del Giorno
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