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Aggiornato: 12 giugno 2025


Così, se mai, mentr’egli teneva il circolo piazzaiuolo, qualche villano più timoroso cercava di sgattaiolarsela non visto, egli lo chiamava per nome e lo riprendeva scherzosamente di che non lo venisse a salutare; ma una Domenica che una famiglia codina di nobili torinesi, alloggiata per villeggiarvi all’albergo di Cogne, uscì di chiesa mentre egli stava in piazza e non perdonandogli la reggia del Quirinale, passò fra la gente fingendo di non avvertire la sua presenza, egli che bene li conosceva, disse ad alta voce: «Chi sono quei villani che non salutano il Re?» E poi, contento della lezione, riprese la celia.

Con tutto ciò il dolce non riuscì tanto cattivo, e a tavola vi fecero onore tutti, il prete, in ispecie, che non risparmiò i superlativi. Ma chi fu proprio tocco da quel grazioso pensiero, fu don Alessio che dovette contenersi per non fare i lucciconi. Egli avvolse in un unico sguardo di tenerezza la figliuola e il nipote i quali rimbeccavano donna Costanza, che, con qualche motto in proposito del famoso dolce, gli andava stuzzicando scherzosamente. Però questo solo sfogo non bastò ai suoi affetti traboccanti, e voltosi al reverendo che diluviava a scoppiacorpo, cominciò a parlargli sottovoce, dando di tratto in tratto delle occhiate amorose alla figliuola. Ne aveva quella sola, e l'adorava, era proprio la parola adatta, l'adorava! e lei se lo meritava, la poverina, ch'era un angelo di virtù e di bont

Ma sobbalzò: gli era parso di sentire lontani scoppi di risa, e voci confuse.... Impugnò la rivoltella e attese. Le voci s'avvicinarono. No, diceva Serafina scherzosamente; e a quel no, seguiva un fruscìo di sottana come di donna che corra.... lui certo l'inseguiva.... se ne sentivano i passi: poi più nulla. Un usignuolo cominciò i suoi soavi gorgheggi nel folto, poco discosto dallo Striati.

La contessa Ginevra, seduta sopra una larga poltrona di vimini, si era tirata Bice vicino, il dottore venne a porsi dietro di loro. Sedete dunque anche voi, professore, si rivolse scherzosamente la contessa a De Nittis.

Dovea pensare a tutto, anche al nido dei due colombi, come lo chiamava scherzosamente Pier Luigi. Doveva pensare agli arredi della loro camera... alle spesse cortine dell'alcova... ai guanciali colle guarnizioni di pizzo, alle coltri di seta antica, damascata, agli stemmi, ai monogrammi delle lenzuola...

E sai tu che cosa mi va dicendo ora? chiese scherzosamente la bella. No, rispose Leonardo ridendo non ne capisco nulla. Perchè non ci hai pratica; mi ripete una cosa che so benissimo, ma lo fa a fine di bene, poveretto! mi ripete: è lui! è lui! Lo senti? E significa? E significa che sei tu, che sei tu.... Che cosa?

Si conchiuse scherzosamente dai presenti che Balena era una famosa lingua in salmy, e calato il sipario del secondo atto, quei quattro uomini, andarono a bere nel camerino adiacente. Alfredo fuori di pasto, beveva quasi mai vino. Brichetti vice-speziale, beveva poco per soggezione, al contrario Balena ed il Sig.

Giorgio se ne andava lentamente... Lo si vedeva ancora, nel buio, e si sentivano i suoi passi battere scricchiolando sul pavimento, quando Lalla, accortasi ch'egli si era dimenticata non so che noticina per certe sue commissioncelle, gli corse dietro chiamandolo e rimproverandolo scherzosamente. L'altro si fermò sul pianerottolo dello scalone, poi tornò indietro.

Parola Del Giorno

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