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Aggiornato: 10 giugno 2025
Chiuse rapidamente la finestra, cacciò una berretta di pelle in capo, tirò su il collare del pastrano, cacciò nelle tasche le mani inguantate, uscì dal suo piccolo appartamento, scese le scale e passò sulla via. Il pensiero: tu scendi per l'ultima volta queste scale, gli sembrò così strano; lo fece trasalire.
O fiumana d’amor, scendi, schiumante! E un popol di risorti Ne la tua benedetta onda scrosciante Le labbra dolorose, arse, conforti!... Gi
Fortunato mortale cui è dato abbellire la propria casa con la presenza di una donna! oh la donna! Tu che con ali d'angelo Scendi alla nostra vita E dentro gli occhi hai lacrime E rose infra le dita... Marta osservò, meravigliatissima, che gli occhi del dottore avevano i lucciconi. Il farmacista accese la lucerna e fece sedere i suoi ospiti intorno al tavolino.
O buon Gesù, che invecchi sulla croce, Scendi, ripiglia la tua veste bianca; Vedi l'umanit
"È Falco, è Falco (gridò quest'ultima trasportata da improvviso contento): riprendi, o Rina, la facella, corri ad incontrarlo: a qual periglio s'è desso esposto questa notte per ritornare! Oh quanto gli sta a cuore la sua casa! Egli scoprì che i Ducali erano a Lezzeno, e nè vento, nè tempesta, nè barche nemiche poterono tenerlo lontano dalla sua rupe. Scendi, Rina, agita la facella; egli è gi
Sali e scendi per alcune alture, ci si presenta nel fondo il Taccazè che colle acque sue fangose va tortuosamente seguendo il suo corso; mille commenti, nuove emozioni, i cuori si allargano a nuove speranze per riserrarsi a tristi presentimenti.
Il ragazzo guardò a destra. Poi disse: Vicino al cimitero, tra gli alberi, c'è qualche cosa che luccica. Paiono baionette. Vedi gente? No. In quel momento un fischio di palla acutissimo passò alto per l'aria e andò a morire lontano dietro alla casa. Scendi, ragazzo! gridò l'ufficiale. T'han visto. Non voglio altro. Vien giù. Io non ho paura, rispose il ragazzo.
Scendi su Rodi, e fa sentir tua voce, E i demon scaccia a la prigione orrenda; Di', che non sia la giù spirto feroce Sì che di nuovo a le battaglie ascenda; Michel s'inchina, ed a partir veloce Stringe grande asta con la man tremenda, Asta, ch'a braccio altrui vibrar non lice, Forte, grave, immortal, sterminatrice.
Mi disser: «Scendi ai placidi riposi Fra l’alghe serpentine. Nascondigli d’amor sono i marosi Inesplorati, e sol nel nulla è pace. Scendi;
Ecco, s'io dico Il sacro motto, a me tornan le belle Donne che alla tristezza di Natura Intessero un sorriso e tutte passano A me davanti colla man gittando In mezzo a molti fior frasche d'ulivo: E passan le gentili a te facendo Molle la strada, per la qual tu scendi Estrema, nel dolor cinta, ma in pace Tra le modeste ancelle dell'amore.
Parola Del Giorno
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