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Aggiornato: 19 giugno 2025
Per Dio! mormorò Pietro Laner, sbuffando, battendo i piedi furioso. A noi due! Adesso a noi due, signorina Eleonora! Nora non si fece aspettare: piombò in camera rossa, furente. Cosa c'è? Cosa vuoi? Cos'è successo? domandò colla voce bassa, rotta dalla collera. Pietro Laner le afferrò un braccio e se la tirò vicino, addosso, per fissarla bene in faccia. Chi sono quei due? Chi sono quei due?
E chiuso il pugno, abbassò il braccio con quanto aveva di forza: caso volle che colpisse in mezzo alla fronte Nerone, il quale col muso levato e gli occhi pronti seguitava i moti del suo signore. Il cane diè un balzo di furore, poi irruppe contro la porta, ne spalancò le imposte, e fuggì via sbuffando.
Avete parlato con Tuccio? gli chiese, fissandolo in volto. Mio Dio, sì; rispose Parri, che non sapeva mentire. Che noia! gridò Spinello, sbuffando. Tuccio vi ama; osservò placidamente quell'altro. Lo so, e m'è uggioso questo amore, che vuole ad ogni costo impicciarsi nei fatti miei. Mi lascino alle mie tristezze. Parri, io ci ho i morti nell'anima; come volete che pensi alle creature vive?
Io vado innanzi, disse Don Giovanni a Pio Nono traendolo in disparte mentre teneva sempre la catena del capezzone nella mano, e il mulo impaziente scalpitava sbuffando: lasciami cento o centocinquanta passi di scampo; se incontro una pattuglia... Ah! esclamò soffocatamente Pio Nono. Hai capito!
Così dicendo si avvicinò al letto, barcollando. Le pareti ballavano in giro e la stanza pareva piena d'insetti che ronzassero molesti... Si buttò, sbuffando, sul letto; ma allora ebbe un impeto di rabbia, di furore contro sè stesso, perchè era un vigliacco, perchè non aveva il coraggio di uccidersi.
Io non so piú che sia di me medesimo: darei pugna, frugoni e calci al vento. Se sia del paganesmo o cristianesimo colui, nol so; vederlo vorrei spento: io ardo, io scoppio; è matta mia sorella; non ho piú capo, non ho piú cervella. Detto cosí, sbuffando come un toro, volse le spalle e si trasse da un canto. Marfisa seguitava il suo lavoro, e porse un memoriale a Dodon santo.
Il reverendo lo seguiva sbuffando; il colosso sudava sotto al cappotto, mentre un pensieraccio, sortogli in mente nel volger gli occhi alla villa, gli faceva scorrere dei brividi di piacere per il corpo; finalmente si sarebbe presentata quell'altra occasione che aspettava da tanto tempo.... voleva prender due piccioni a una fava: Lola, quella bella fanciulla che s'era mostrata così sdegnosa con lui, egli l'avrebbe in mano, e in quella confusione.... La vedeva nel letto verginale.... dibattersi nella sua stretta.... sentiva palpitare sotto alle sue, quelle tenere carni.... E agitato da una viva impazienza, gli sapeva mill'anni, imprecava alla luna che, giusto in que' giorni, doveva venire, con quella faccia da mascherone, a rompergli le uova nel paniere!
Dopo un momento, stirò lo scialletto sulla spalla gobba, e uscì tranquillamente, come un'ombra, colla testina storta e gli occhi più loschi. Matteo Cantasirena passeggiava in su e in giù sbuffando, borbottando contro la Durlindana, contro quello "sparafucile delle plebi" di Paolo Jona....
Passarono pochi minuti in silenzio, poi un fischio tagliò l'aria. Il treno, un diretto, arrivava sbuffando e folgorando nelle tenebre: i saluti furono precipitati; Lamberto salì per ultimo nel vagone, e coi piedi gi
È necessario, urge che tu raccolga tutta questa fortuna, che ti è promessa, e a cui tu speri arrivare, perchè io ti presenterò le mie ultime condizioni! Il marchese sedette su una poltrona, sbuffando e voltando le spalle a Marco.
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