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Aggiornato: 19 maggio 2025
Quest’anima satirica di Gregorio Leti, anzi che infiacchirsi o addolcirsi, nella vecchiaia resistette e rincrudí, e oramai settantenne egli diede fuori quella Critica delle lotterie, per cui un ministro di Luigi XIV fu indotto a dire:
Siamo intanto giunti al teatro di piazza S. Apollinare. Questo secondo teatro di fantocci, che ebbe dapprima il nome di teatro Fiano, e che al tempo dell'ultima repubblica romana fu rinomato per la figura satirica di Cassandrino, attualmente sostituita da quella, politicamente innocente, di Pulcinella, è come abbiamo gi
Ardeva, nel tempo in cui l'autore si pose a scrivere il poema della Marfisa, una controversia lepidamente satirica tra gli accademici denominati «granelleschi» esistenti in Venezia, gran difensori della lingua litterale italiana e della colta poesia di vario genere, e gli scrittori che le sfiguravano e guastavano colle opere loro, d'un libero e goffo mescuglio di esteri linguaggi, di maniere e frasi grossolane, di ampollositá snaturate, di corrotti vernacoli.
Macchiavelli non lo sospetta nemmeno. Poichè l'arguzia boccacciesca del suo carattere e l'acredine satirica del suo spirito avevano bisogno di uno sfogo, scrisse la Mandragola sui modelli d'allora, transigendo fra le novelle del trecento e le commedie romane, mirando solamente a divertirsi e a divertire. Non volle e non fece pittura di societ
Nella sua prima maniera satirica il Manzoni parineggia; il Parini, egli non avea conosciuto di persona, se bene lo potesse per le relazioni che il poeta di Bosisio avea avute con la famiglia Beccarla. Quando il Parini morì, il Manzoni, quattordicenne, incominciava gi
I romanzieri dall'eroiche imprese, dalle battaglie e da' sublimi amori piú non si nominavan nel paese, perché i moderni eran usciti fuori... E sino a tutta la stanza 16 è satira dileggiatrice sul profluvio de' romanzi pubblicati dall'abate Chiari, ed è pittura satirica sopra alcune commedie del Goldoni. Stanza 17.
M'inchinai in silenzio, e non vidi neppure se mi rendesse il saluto. Topler seniore lo accompagnò ad una poltrona, e gli disse dolcemente di sedere. Quando sedette lo vidi. Notai allora per la prima volta la sua singolare rassomiglianza, non col frate di Norimberga, ma con un altro frate afflitto di certa antica incisione satirica che io possiedo.
Gl'impostori scrittor d'allora in caldo appiccorno question co' buon scrittori. Sino all'ottava 73 è storia veridica e satirica sopra al Chiari e il Goldoni, iracondi con gli accademici detti granelleschi, ch'esistevano in Venezia, gran difensori della puritá del nostro idioma e della buona poesia. Stanza 3. par loro avere in sul capo il mantello...
Se l'autore avesse voluto farne un Don Chisciotte dell'ideale aristocratico, non fiaterei più. Ma questa intenzione satirica non trasparisce da nessun rigo o mezzo rigo del volume. Il D'Annunzio ha anzi sfoggiato pel suo protagonista una magniloquenza epica di stile ammirevole davvero e di cui egli solo è capace; magnificenza troppo monotona forse, e qua e l
Questo l'ordito. L'intenzione e veramente più satirica che comica, la satira ancora più caricatura che satira.
Parola Del Giorno
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