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Aggiornato: 30 giugno 2025


«Quando sarebbero stati a fronte nel giuoco tremendo in cui si tratta di salvare la propria vita colla morte altrui, che che avrebbe avuto ancora molto potere una tale promessa! Ella aveva bisogno di sapere che non sarebbero andati sul terreno; ella si rivolgeva a quella generosit

Visibile sotto queste otto forme, benedica e sostenga noi tutti Issa, il dio della natura. La belva si ripara nel bosco sacro. O re, o eroi, le armi vostre sono destinate a salvare gli oppressi, non a sterminar gl'innocenti. Dushmanta cede tosto al consiglio dell'eremita, e ripone nella faretra la saetta.

La vittoria di Ariberti fu celebrata il giorno dopo con un pranzo magno, che toccò a lui di pagare. Una vecchia zia, della quale si era ricordato in buon punto, gli cambiò la sua buona memoria e le sue accorte bugie in moneta sonante, e mai danaro giunse più a buon punto per salvare un Anfitrione in sessantaquattresimo da una brutta figura. In verit

Si ricordava che una mattina, uscendo dalla chiesa, aveva veduto un grosso cane avventarsi contro un bambino solo nel mezzo della strada; ella si era gittata coraggiosamente innanzi a salvare il piccino, ma nessuno aveva poi pensato a ringraziarla. Invece le due zitellone si erano intenerite pel bambino troppo piccolo per aver capito o sentito nulla.

Felsani Pensiamo... a salvare gli altri. Teresa Quali? Felsani Quelli che non sono nati ancora... Teresa Felsani ... e che, per essere salvi, non debbono nascere. Teresa Felsani Ma no..., non si scomodi. Teresa Felsani La signora TERESA e CATERINA. Teresa Caterina

E a questa guerra sola capace di salvare l'indipendenza e fondar nazione la guerra regia doveva, per necessit

Il Morone si fermò di botto in faccia al Corvino, pensò un momento, poi disse: E che cosa basterebbe l'animo di fare a questo fratel vostro? Quel che può fare un uomo che è sostentato dall'ira, e che non bada a rovinar per salvare altrui. La buona volont

Quel dallo scudo nero con goccie di argento ferisce il Cavaliere del fulmine, gli fora lo scudo, e passa senza ricovrare la lancia; il Cavaliere percosso non piega un dito dal cavallo, ma sbaglia il suo colpo, e non trova il corpo avversario, cosa che soleva accadere ai giostratori mal pratici, o fuori di esercizio: infiammato di sdegno afferra la mazza d'arme, che gli pendeva dall'arcione, e la scaglia con tanta aggiustatezza sul fuggente Vandamme, che gli taglia l'elmo, la cuffia, e la ventaglia di acciaro; la testa ebbe salva per miracolo, se non che l'impeto della scure gli sfiorò un poco la pelle, e gli tolse alcuna ciocca di capelli: il Cavaliere del fulmine, che la vittoria sembrava rendere feroce, si disserra sul Vandamme, che intronato nel capo, privo del lume degli occhi, accennava ogni momento di cadere, lo prende alla gorgiera, lo tira giù da cavallo, e sprona verso la fossa per annegarvelo: un urlo di rabbia si fece sentire a quell'atto, e il Monforte, e lo Stendardo, si precipitarono a salvare il mal capitato compagno.

Questa seconda congiura per salvare Beatrice si componeva di Artisti, i quali comecchè sieno usi ad effigiare la bellezza fisica, tuttavolta, per quel secreto vincolo di parentela che stringe fra loro tutte le cose buone e leggiadre, agevolmente s'innamorano anche della bellezza morale.

FESSENIO. Samia, questa cosa del negromante è pazzia. Se brami salvare la padrona, torna a casa e, con buon modo, leva de l'andito, se alcuno per sorte vi fusse. SAMIA. Farò quel che di'; ma guarda che la cosa non se ruini affatto. FESSENIO. Non temer. Va' via. LIDIO femina. Eimè!

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