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Aggiornato: 24 maggio 2025


Olimpio quanto stette duro finchè sperò venire ricercato di pace, altrettanto cadde avvilito adesso che si vedeva negletto; per la qual cosa uscì con presti passi fuori della bisca, affrettandosi a raggiungere Marzio. il biscazziere tenne i piedi in casa, e si cacciò dietro a costoro imitando il moto che fanno i corvi tarpati, i quali saltellano, saltellano di scancìo; poi ad un tratto si fermano, voltando il capo sospettosi di qua e di l

Dietro le prime trombe marziali e cadenzate, saltellano si sganasciano e si divertono altre trombe mattacchione. Abbiamo vinto, tutto è permesso. Vi sono molte donne a guardarci. Spandono buon odore i bei seni accaldati sotto i capelli pesanti. «Un bacio, via, bella mora, non fa male! Che belle chiappe... Evviva la fila, signor tenente... Vieni giù biondina!

Gli avanzi promettono d'esser vistosi, perchè gli apparecchi son molti. C'è tutta una batteria di ceste, di canestri, di sporte, a cui bastano appena due muli e un somarello, fissati da Terenzio Spazzòli, nostro duca e signore. Come sempre avviene, l'asino è il più carico; del che non si duole. Con quei suoi passi corti e veloci, mossi a contrattempo, va sempre avanti a tutti, povero ciuco, e le sue grandi orecchie tese danno il buon esempio ai membruti compagni. Saltellano intanto le some; si sentono tintinnire le latte delle conserve, acciottolar le stoviglie, sgrigiolare gl'involti del pane, delle carni arrostite, lesse, salate. Fortuna che le bottiglie sono diligentemente impagliate, e i fiaschi bene affondati in grandi ceste di fieno. C'è un canestro che Terenzio Spazzòli ha fatto caricare con maggior cura; e non si sa che cosa ci sia dentro, e tutti muoiono dal desiderio di saperlo; ma l'inflessibile condottiero non si lascia smuovere da domande da supplicazioni; mostra i denti con una autorit

Quando c'è la neve indurita, si fan le corse sulle slitte. Ogni famiglia ne ha una, e all'ora della passeggiata si vedono uscire a centinaia. Passano volando in lunghe file, a due, a tre di fronte; alcune della forma di conchiglia, altre di cigni, di draghi, di barche, di cocchi, dorate e variopinte, tirate da cavalli coperti di ricche pelliccie e di drappi magnifici, colla testa ornata di pennacchi e di nappe e gli arnesi tempestati di chiodi scintillanti; e portan signore vestite di martora, di castoro e di volpe di Siberia. I cavalli scuotono la testa circonfusa dai vapori della traspirazione e la criniera imperlata dal gelo; le slitte saltellano; la neve vola all'intorno simile ad una schiuma d'argento, e il treno splendido e sfrenato passa e dispare come un turbine muto sopra un campo di gigli e di gelsomini. Di notte, quando si fan le corse colle fiaccole, quelle migliaia di fiammelle che volano e s'inseguono per la citt

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