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Aggiornato: 27 giugno 2025
E sebbene egli e gli altri suoi compagni d'azione avessero lealmente dichiarato di tacer di repubblica se la monarchia piemontese si fosse dichiarata alla sua volta unitaria e si fosse attivamente accinta all'opera, furono, ciò non ostante, cercati, perseguitati dalla polizia come traditori e peggio. Al Saffi, giunto a Torino, fu intimato di ripassare entro ventiquattr'ore la frontiera.
«Cessato l'arringo dell'azione armata continua il Saffi dinanzi all'unit
Il 29 marzo fui scelto Triumviro. Aurelio Saffi e Armellini mi furono colleghi. Il 17 aprile confermammo con decreto le proposte anteriori sulla cifra e sull'ordinamento dell'esercito. Avevamo gi
«Nè mai forse come in quell'estremo periodo del viver suo continua il Saffi la parola del Grande Italiano penetrò così addentro nella mente, non che dei suoi discepoli, ma di coloro stessi tra i suoi compagni di Patria, che avevano per lo innanzi ignorato o frainteso i veri intendimenti delle sue dottrine.»
Un comitato fu costituito nel quale figuravano i migliori nomi della democrazia militante: e della Commissione esecutiva, residente in Roma, nominata da esso, fecero parte: Bertani, Bovio, Campanella, Canzio, Cavallotti, Fratti, Lemmi, Mario, Saffi ed altri, oltre lo stesso Garibaldi.
Fallito anche questo tentativo, si tentò di nuovo, auspici, con Saffi alla testa, i maggiori uomini del vecchio partito d'azione, e una riunione fu tenuta nel maggio 1885 in Bologna per la ricostituzione della Lega della democrazia; e vi fu deciso, il 14 maggio, di organizzare la democrazia radicale in partito, con schema di statuto proposto da Socci; e fu istituito un comitato permanente per l'organizzazione del lavoro elettorale.
Ci raccogliemmo, dopo la caduta di Roma, in Losanna, Aurelio Saffi, Carlo Pisacane, Mattia Montecchi ed io. Altri profughi ci raggiunsero, collocandosi nei paesetti fra Losanna e Ginevra. Imprendemmo senza indugio settembre 1849 la pubblicazione dell'Italia del Popolo, collezione di scritti mensile, il cui programma era, com'io diceva, nella parola escita il 9 febbrajo da Roma, madre comune e centro d'Unit
E caduta l'ultima, dopo Venezia e l'Ungheria. Saffi ed Armellini eran patriotti distinti e virtuosi, ma questi due triumviri, siccome la maggior parte degli uomini che componevano la costituente romana, anche buoni ed intemerati, abbisognavano di ciò che si vuole in tempi urgenti, cioè una mente risoluta e ferrea con pieni poteri, e Mazzini, che non l'avrebbe tollerata, non era l'uomo da supplirla.
«Al cadere dell'anno 1870 scrive il Saffi quasi presago della sua fine, volle rivedere i suoi amici inglesi a Londra, serbando l'antica consuetudine di celebrare con essi a domestico ritrovo l'ora del passaggio dell'anno che muore all'anno che nasce.
Parola Del Giorno
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