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Aggiornato: 10 giugno 2025


Ma se lo aveste sentito sputare di politica nel salone del bigliardo della sua villa! nella platea del teatro Rossini! al casino di San Marco! eh! avreste strabiliato; e, quel che è meglio, i suoi sproloqui, per dir come dice il volgo, non li faceva mica nelle brigate degli amici o in qualche ritirata conversazione.

Di questi suoi amici l'uno voleva essere un nuovo Rossini, l'altro un Ariosto, il terzo un Alfieri: Vanardi o fosse perchè il posto di artista non era ancora occupato, o i quadrilateri dipinti a più colori, che la sfoggiavano sopra l'uscio del fondaco dello zio esercitassero un influsso sull'incertezza della sua mente Vanardi si cacciò in capo di voler essere Rafaello.

Oggi si grida e si lamenta che i giovani musicisti non sanno più trovare melodie, alludendo senza dubbio a quelle di Rossini, di Bellini, di Verdi o di Ponchielli.... Si concepisca invece la melodia armonicamente; si senta l'armonia attraverso diverse e più complesse combinazioni e successioni di suoni, ed allora si troveranno nuove fonti di melodia.

Rossini diceva: «Guai se quest'uomo sapesse la musica! nessuno potrebbe stargli a paroS'egli avesse meditate le proprie composizioni, e imposto un freno alla sua foga estemporanea, Pacini avrebbe dunque sorpassati i suoi emuli? Noi ci permettiamo di dubitarne. Vi hanno degli ingegni frettolosi, ai quali la ponderazione e la lima nulla giovano.

Tutti e tre sedevano al solito tavolino, di faccia al ritratto del Rossini; bevevan la cioccolata, offerta dal Brinda, preparata da Ghita, e c'inzuppavano i gustosi biscottini, che manipolavano per il maestro le oblate di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, nella cui chiesa egli aveva suonato l'organo per tanti anni.

Ma io intanto scommetto che il signor Rossini pensò forse piú ordinatamente, ma non diversamente certo di quello che noi facessimo. E però ti so dire che i desidèri nostri sono oggimai per grazia di lui avverati pienamente.

Rossini, alla medesima epoca, della sua Bianca e Faliero ebbe cinquecento zecchini. È da notarsi che la più parte di queste opere, apparse in quella che noi chiameremo la prima epoca dell'illustre maestro, vennero composte in uno spazio brevissimo di tempo.

Si fece gran consumo di parole su tale argomento, Ora, per nostro avviso, una trasformazione non può essere che progresso o regresso. Osereste voi asserire che il Verdi del Nabucco e del Rigoletto non pareggi il Verdi del Don Carlos e dell'Aida? Tanto varrebbe dire che nel Barbiere e nella Semiramide il genio di Rossini si palesi meno completamente che nel Guglielmo Tel.

E nondimeno in molti casi anch'io mi lasciai sorprendere da una codarda esitanza, quando mi avvenne di citare i nomi tanto giustamente famosi, ma pur tanto nostrani, di Rossini, di Donizetti, di Bellini, di Verdi.

Tutti gli innovatori sono stati logicamente futuristi, in relazione ai loro tempi. Palestrina avrebbe giudicato pazzo Bach, e così Bach avrebbe giudicato Beethoven, e così Beethoven avrebbe giudicato Wagner. Rossini si vantava di aver finalmente capito la musica di Wagner leggendola a rovescio!

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