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Aggiornato: 6 luglio 2025
Non potevo nemmeno ricordarmi chi era; stavo così bene vicino a lei; tutto il peso de’ suoi capelli soffici e caldi mi traboccava su la spalla ingombrata; le sue braccia morbide, impure, avvinte alla mia persona mai da nessuno abbracciata, oscuramente mi facevano sentire il bisogno di coricarmi supina. Era tardi; faceva un po’ freddo; su noi, su la nostra coltre, dormiva un raggio di stelle.
ERASTO. Come non ricordarmi di quello che mi sta sempre fisso nella mente? CINTIA. Cor mio, che fate? voi mi togliete in braccio. ERASTO. Perdonatemi, padrona, se contro il voler vostro vi porto a casa mia: da che voi mi sète moglie, non vo' piú vivere senza voi.
Ecco, rispose chinando la testa a osservarsi le mani, perchè non osava sostenere lo sguardo interrogativo e dolente di Emilia, senza dubbio quanto tu dici è vero; ma io non ti aveva chiesto di ricordarmi i tuoi beneficii.... Mi sentivo male, stasera, e avevo paura.... Sai che io sono una sciocca e non ragiono bene come te.... Avevo paura, son venuta nella tua camera, e tu mi hai mandata via....
Sì, disse prontamente e inveracemente Anne-Marie. E' scortese dire: «no» a quel modo. Per non offendere devi dire: «Forse... non sono sicura... Mi pare di ricordarmi... ammoniva la Fräulein. Ma Anne-Marie amava di essere breve. Oh! se non devo dire di no, dirò di sì! Il sangue era corso come una fiamma sulla fronte di Aldo.
Per lui, quella dell'alpinista doveva essere una santa missione, ed io rammento che molte volte mi diceva di ricordarmi sempre quando fossi di passaggio per le alte Alpi, ove lungi dal mondo vive segregata tanta povera gente, di dirle una buona parola o darle un consiglio, procurando di parlare un linguaggio che potesse essere compreso, che valesse a diradare alquanto le tenebre che annebbiano quelle ruvide intelligenze.
Non ho voluto, però, ricordarmi che l'opera d'arte è diventata pure opera di carit
Oh fosse pur vero ch'io esagero esclamò il giovane tristamente. Ma non è così, non è così. Roberto s'era seduto; la cagnetta Gipsy, posandogli le due zampe anteriori sulle ginocchia, tentava di attrarre la sua attenzione. Non le hai portato lo zucchero, oggi? domandò Lucilla. Oh! come posso ricordarmi dello zucchero in questi giorni?
Come mai potrei ricordarmi precisamente la nostra conversazione, di quattro o cinque giorni dopo?.... Mi sembra di riudirla.... Eppure in certi momenti dubito della mia memoria.... Può mai essere che io abbia sognato quel colloquio o che lo abbia fantasticato a occhi aperti e con tale intensit
Io vorrei scalzarmi, e andarmene sola per certe viottole che non ho rivedute ancóra, camminare lungo una siepe dove sia rimasto a rasciugare un bucato di poveri, fare una carezza a un bambino sperso, ascoltare la campana d’una pieve, il verso d’un chiù, il fischio d’un treno, il cigolìo d’un baroccio, non ricordarmi più del mio nome, fermarmi a chiedere un bicchier d’acqua in un casale dove la vecchia accenda in punto la lucerna, e poi più in l
Risparmierò quindi di ricordarmi i discorsi o meglio i monosillabi che furono scambiati in quella mezz'ora di pasto frugale, dopo il quale il medico si accommiatò e sparve sulla sua rozza per la porta da cui era giunto la sera. Bazzetta mi invitò ad uscire per prendere una «boccatinina» d'aria, e visitar poi la sua farmacia dove,
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