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Aggiornato: 21 giugno 2025
Vicino a quella infame insania giacqui Più d'una volta a' giorni incarcerati; Ed allor tetramente mi compiacqui Ricordando que' libri sciagurati, Che nell'audace secolo in cui nacqui Plausi a ferocia e suicidio han dati, E col velen de' rei volumi in petto, Volvea il fin dell'apostol maladetto. Grazie, chiesuola, a' prigionieri amica! Da te emanava inenarrato incanto!
Che vogliono più da me costoro?... il mio animo è commosso.... Mi pare che ho detto più volte d'averli calunniati, ed essi si rivolgono tutti contro di me Che volete, è un'ingratitudine! sono ingrati tutti. Mi punge il cuore, signor Presidente, L'hanno tutti con me, con me solo.... Che vogliono? Se siamo rei.... Voi dite, se siete rei?... Se siamo rei provveder
Come toro superbo in riva amena, Ove fu duce di mugghianti armenti Sbranato da leon, con larga vena Riversa sul terren caldi torrenti, Tal colui sanguinoso in su l'arena Macchia presso al morir l'arme lucenti; A lui volge AMEDEO ben ratto il dorso, E contra i rei nemici affretta il corso.
Nostro peccato fu ermafrodito; ma perche' non servammo umana legge, seguendo come bestie l'appetito, in obbrobrio di noi, per noi si legge, quando partinci, il nome di colei che s'imbestio` ne le 'mbestiate schegge. Or sai nostri atti e di che fummo rei: se forse a nome vuo' saper chi semo, tempo non e` di dire, e non saprei.
In tutto si può approssimativamente calcolare che i Tribunali militari di Sicilia distribuirono circa 5000 anni di prigione a contadini che protestarono contro la fame e contro l'oppressione, e a giovani non rei di altro che di onesta propaganda socialista.
Nè ancor pago, a perpetua infamia dei rei, o a trofeo della famiglia, Andreotto Abbate faceva murare sulla facciata della casa sua, che fu poi di G. C. Imperatore, rimpetto a Porta Felice, due maschere in tufo calcare dei felloni chiaramontani, non essendosi potuto conservare le teste di carne e di ossa per lungo tempo quivi esposte.
Quest'e` 'l principio la` onde si piglia ragion di meritare in voi, secondo che buoni e rei amori accoglie e viglia. Color che ragionando andaro al fondo, s'accorser d'esta innata libertate; pero` moralita` lasciaro al mondo. Onde, poniam che di necessitate surga ogne amor che dentro a voi s'accende, di ritenerlo e` in voi la podestate.
Il licenziato don Boccale incominciò a processare i volatili del suo cortile: pretesti non gli mancarono, e, comecchè non sapesse col suo cervello matto distinguere gl'innocenti dai rei, nondimeno procedendo perfidamente a tastoni dichiarava, che tutti, o taluni avevano commesso il delitto; e poi, che tutti erano stati complici a farlo, o impotenti a prevenirlo; e finalmente, che il delitto non risultava gi
In questo nell'insana, incessante, efferata persecuzione contro il pensiero, contro i menomi atti sospetti, contro le sostanze, contro la vita di quanti sono rei o creduti rei d'affetti al paese nel bastone fatto legge di mezza Italia nell'insolenza perenne di padroni stranieri nell'irritazione febbrile generata dai precetti e da uno spionaggio sfrontato negli odî educati dalle denunzie pagate nelle prepotenze consumate sotto l'egida d'un governo aborrito come il papale, da tirannucci subalterni, noti a ogni individuo delle nostre non vaste citt
E il giovane generoso così continuò: E poi, perchè vorrete far ricadere tutta la colpa sul capo di questi due sventurati? Perchè devono essere essi soli i capri espiatori dei passati mali? L'impresa ebbe pure dei capi. Dove sono essi? Se quell'impresa fu un delitto, andranno impuniti i rei principali, e gli agenti subalterni assoggettati alla morte?
Parola Del Giorno
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