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Onde così nominata, reina dello inferno s'intende, si come Dite, cioè Lucifero, Re; della quale ancille e principii di tutto suo seguito sono come nella sopradetta chiosa si conta.

Costei nacque reina, ed a Sultana Poi crebbe in seno, a lei minor sorella, Bella così, ch'ogni bellezza umana Perdeva in paragon nome di bella; E ne l'aria del volto umile e piana Ogni sguardo di lei sembrava stella Che scintillando intra notturni orrori Vibri in cielo seren raggi maggiori.

EROTICO. Io non posso altro rispondervi che, come signora e reina che mi sète, v'è lecito fare e dirmi ogni ingiuria che volete. Ma non son questi i frutti, che sperava dalla vostra gentilezza e dalla nobiltá dell'animo suo, che per ragion di mondo e per giustizia sète obligata di rendermi.

Ella gli pone il servo de l'odio e de l'amore, acciò che purifichi il luogo suo: unde el odio del vizio e della propria sensualitá spazza l'anima, e l'amore delle virtú l'addorna; tra'ne ogni dubbitazione, privandola del timore servile e dálle sicurtá con timore sancto. Tucte le virtú, tucte le grazie, piaceri e dilecti che sa desiderare truova l'anima che piglia per sposa la reina della povertá.

CAPITANO. Il fatto sta a poterlo fare. Se potessi cosí lasciar d'amarla come farla principessa o regina, lo farei assai volentieri. Che pensi tu che ci metta a far una principessa? in una ora ammazzarei tutte le persone di una provincia e la fo principessa, e volendola per reina porrei a fil di spada tutti gli uomini del mondo; ma non lo fo per non restar solo e non aver a chi comandare.

A che deggio, Ebrain, dianzi beata Via più d'ogni Reina altra terrena, Farmi al mondo veder serva, legata, Vinta le braccia e i piè d'aspra catena? Qui dentro i Rodïan, gente spietata, Forse ho da trastullar con la mia pena, E di quì tratta per Italia alfine Ho da soffrir le ferit

O dilectissima figliuola, questa pazienzia è reina, posta nella ròcca della fortezza: ella vince e non è mai vinta; essa non è sola, ma è acompagnata con la perseveranzia; ella è il mirollo della caritá; ella è colei che manifesta il vestimento d'essa caritá se egli è vestimento nupziale o no; se egli è rocto d'imperfeczione, ella el manifesta, sentendo subbito el contrario della inpazienzia.

O per onta di me d'aspre catene Gravi perversa man la mia reina? Ella goda qua suso aure serene Fin ch'io godo del ciel l'aura divina; S'incontra il mio valor miseria indegna Ovunque son per gir meco sen vegna.

E così sole per alcun tempo stando, il detto Jiasone, come è detto di sopra, quivi ad esse pervenne, nella quale per pugna d'assedio con certi compagni, a patti finalmente fu messo, dove colla reina delle dette femmine, nominata Isifile, a stare carnalmente si mise, promettendole che nella sua tornata nelle sue parti la menerebbe.

Questo albergo, dedicato al nome della Reina Maria Cristina, la vera creatrice di San Sebastiano, e perciò statuata innanzi morte, riboccava, sopra tutto nei giorni di corride, d’una folla rumorosa e varia, che all’agilissimo primo espada soleva tributare onori pressochè regali.