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Aggiornato: 20 giugno 2025
Il resto della giornata passò in ansie continue per il povero capitano, che quando non aveva l'amico a tenerlo occupato coi ragionamenti, si lasciava andare alla disperazione, e piangeva come un bambino. E non era un animo fiacco: ma in quella inerzia forzata, non aveva altro sfogo che le lagrime. Nè v'hanno poi animi forti contro un dolore che terribili incertezze rendano sempre più acuto.
Questi, se negl'intelletti universalmente del vulgo divenissero, in poco tempo ne seguirebbe che sarebbon pregiati meno che non è il sole, o che i ragionamenti meccanici e le favole delle femminelle.
Il ragionamento di Hakusaki, che pare tanto evidente a chi non crede, non ha neppur l’ombra dell’efficacia per chi porta in sè stesso la fede, come un elemento costitutivo della propria organizzazione morale. Non comprende, affatto, il fenomeno essenziale della religione chi s’illude di poterlo combattere con logici ragionamenti. Questi ragionamenti che sembrano al razionalista armi invincibili, sono pel credente un telum imbelle. Il credere non è l’effetto di un’operazione, ma, bensì, di una disposizione della mente. E questa disposizione rimane intangibile a qualsiasi dimostrazione razionale. Un ragionamento analogo a quello di Hakusaki è stato fatto dai polemisti pagani, ma, davanti a quel ragionamento, insorgeva la coscienza dell’umanit
Io rumino questa catastrofe da ieri in qua. Ho tutto considerato. Mi sono piagata il cuore, il corpo, l'anima, a tutti i rovi della situazione. Ciò che vi propongo è la belletta di tutti i miei ragionamenti svaniti. La logica della disperazione ha parlato. Voi mi volete? prendetemi.... Che?
Sui primi fogli c'era uno schizzo dei personaggi: appunti sulla persona, sul temperamento, sull'indole. Ci trovai lo «specchio caratteristico» di Gervaise, di Coupeau, di maman Coupeau, dei Lorilleux, dei Boche, di Goujet, di madame Lérat: c'eran tutti. Parevano note d'un registro di questura, scritte in linguaggio laconico, e liberissimo, come quello del romanzo, e interpolate di brevi ragionamenti, come: Nato così, educato così; si porter
E in base a questi ragionamenti, la cui fallacia fu chiarita nello scorso articolo, ecco il filologuccio tedesco inforcar gli occhiali a stanghetta, sedere a scranna, e assumere con molto sussiego, dinanzi ad Omero ad Eschilo a Tucidide a Lucrezio ad Orazio a Tacito, la posizione obiettiva.
Per quella mattina non più ragionamenti con la fanciulla dei Guerri; fu solamente quello scambio di parole che era necessario nelle piccole vicende, nelle insignificanti peripezìe d'una visita al pollaio e alla colombaia.
Voi state parlando con un pezzo d'uomo aitante, sicuro di sé, pieno di facondia. Quest'uomo è armato. Per un po' di tempo la conversazione procede benone. Ma ad un tratto vi accorgete che i suoi ragionamenti non filano piú tanto diritti: anzi la loro linea logica va diventando via via malcerta e sgangherata. Ad un tratto, in uno strano lampo delle sue pupille vedete brillar la follia.
Lo stesso giorno che avveniva il dialogo tra il Collini e il padre Bonaventura, sul terrazzo di quest'ultimo, ambedue si recarono in casa Vitali. Il vecchio li accolse asciuttamente, siccome da parecchi giorni aveva uso di fare. Ascoltò i ragionamenti e le raccomandazioni del medico, le chiacchiere del Gallegos, e respirò soltanto appena vide che si congedavano.
PANURGO. Che dunque ha dato? ESSANDRO.... marito a Cleria mia. Ecco venuto quel giorno che ho temuto e portato tre anni attraversato nel core! ecco la separazione e il fine di nostri amori! Cesseranno i ragionamenti, i baci e la dolcissima conversazione! PANURGO. Non piangete. ESSANDRO. La fiamma è cosí ardente nel petto che, se non avessi queste lacrime, abbruggiarebbe il cervello.
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