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Aggiornato: 11 giugno 2025


Intendasi gli accademici granelleschi e tutti coloro che apprezzavano la puritá e l'indole della nostra lingua litterale, della colta poesia italiana in tutti i generi, ed erano fedeli agli antichi celeberrimi nostri conformatori e fondatori di quelle. Stanza 14.

Questi observano la doctrina, la quale tu sai che al principio della vita tua ti fu data da la Veritá mia, dimandando tu con grande desiderio di volere venire a perfecta puritá.

Pensando tu in che modo vi potessi venire, sai che ti fu risposto, essendo tu adormentata, sopra questo desiderio: non tanto che nella mente, ma nel suono de l'orecchia tua rinsonò la voce, in tanto che, se bene ti ricorda, tu ritornasti al sentimento del corpo tuo, dicendoti la mia Veritá: Vuoli tu venire a perfecta puritá ed essere privata degli scandali, e che la mente tua non sará scandalizzata per veruna cosa?

Questi sonno i nemici crudeli suoi: èvi l'ira contra la benivolenzia, la crudeltá contra la pietá, l'iracundia contra la benignitá, l'odio delle virtú contra l'amore d'esse virtú, la inmondizia contra la puritá, la negligenzia contra la sollicitudine, la ingnoranzia contra al cognoscimento, e il dormire contra la vigilia e continua orazione.

A questo modo verrai a perfecta puritá, però che, facendo cosí, la mente tua non sará scandalizzata in me nel proximo tuo; però che lo sdegno cade verso del proximo quando giudicaste la mala volontá loro verso di voi, e non la mia in loro.

È questa la puritá che Io richeggio al mio ministro quando egli va a celebrare a l'altare? Questa è la puritá che egli porta: che la mactina si levará con la mente contaminata e col corpo suo corrocto, stato e giaciuto nello immondo peccato mortale, e andará a celebrare. O tabernacolo del dimonio, dove è la vigilia della nocte col solenne e devoto Offizio? dove è la continua e devota orazione?

E però t'è di necessitá, a volere venire a la puritá che tu m'adimandi, di fare queste tre cose principali, cioè: di unirti in me per affecto d'amore, portando nella memoria tua e' benefizi ricevuti da me; e con l'occhio de l'intellecto vedere l'affecto della mia caritá che v'amò inestimabilemente; e nella volontá de l'uomo giudicare la volontá mia e non la mala volontá loro, però che Io ne so' giudice, Io e non voi.

Unde il pomo di quello legno era chiamato per li sancti padri «el fructo de l'obbedienzia». E se tu raguardi negli animali, medesimamente. Unde quello discepolo, mandato da l'obbedienzia, per la puritá e obbedienzia sua prese uno dragone e menollo a l'abbate suo.

O tu mi traie l'anima del corpo, però che non pare che io possa piú; o tu mi refrigerio e mostrami in che luogo io e gli altri servi tuoi ci possiamo riposare, acciò che questa lebbra non ci possa nuocere tollere la puritá de l'anime e de' corpi nostri.

Benché l'anima che stará ne l'odio sempre si corregge e riprende, d'ogni tempo: non tanto che quegli che sonno contra la ragione, ma quegli che, spesse volte, saranno da me. Questo volse dire il dolce servo mio sancto Gregorio, quando disse che «la sancta e pura coscienzia faceva peccato dove non era peccato»: cioè che vedeva, per la puritá della coscienzia, la colpa dove non era la colpa.

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