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Aggiornato: 9 giugno 2025


Un'aria purissima, frizzante, tutta imbevuta dei fiori e dei rami recisi palpitava al di sopra degli alberi, sembrava il respiro stesso della notte adagiata ne' suoi umidi veli. Dopo tanti giorni di caldura opprimente quella freschezza appariva una benedizione. Ma perchè Egli non veniva?

Cotesto suo volto divino, adesso afflitto per gli spasimi che pativa, la sembianza purissima atteggiata ad angoscia facevano parerla uno degli angioli, che ministrarono al Redentore nelle ore della passione. La petulanza dell'avvocato venne meno, e le subentrò un peritarsi insolito; ond'egli, muto, e compreso da senso ineffabile di reverenza, si accostò al letto della giacente.

Un sentimento improvviso lo paralizzava, che non era il gelo, non era la fatica, non il dolore della notizia che recava. Furtivamente sollevava la pupilla a quella purissima che gli stava davanti; e un sacro timore lo prendeva, quasi lo scrupolo di un sacrilegio. Morta? ripetè il prete angosciosamente.

Delfina, tu devi trovare tutto questo supremamente ridicolo mormorò Cecilia. No, ella non rispose. Ma alla stanchezza dell'occhio bruno, alla piega ironica della bocca purissima, a tutta l'espressione di noia che deturpava quel viso giovanile, si vedeva che ella trovava tutto ciò supremamente ridicolo.

Era la festa del verde e dell’azzurro; del verde che splendeva con cento gradazioni diverse intorno ai viandanti ammirati, dell’azzurro che si stendeva, profondamente sereno, sulle vette degli alberi giganteschi. Tra il verde e l’azzurro correva un’aria fresca e purissima, aggraziata dall’effluvio di mille fiori, ravvivata dal predominio delle fragranze resinose, che giungevano gradite alle nari, dando un senso di salute alle fibre del cervello, e di vigore alle facolt

Il bandito considerando cotesta fronte purissima richiamava invano col desiderio i giorni nei quali, egli fanciullo, forse destò nell'anima di cui lo guardava un simile affetto. Quando glielo tolsero per rimetterlo nella culla gli parve sentirsi uscire di mano la ultima tavola, sopra la quale aveva confidato salvarsi dal naufragio.

Appariva tranquillamente superba di bellezza; irradiato dal senso di equilibrio ch'era in ogni cosa intorno, il volto calmo aveva particolari squisiti: gli occhi grigi a mandorla ornati di ciglia lunghe, il naso diritto con piccole narici, la bocca purissima dalle labbra vive.

Il viso era ovale perfetto; il fronte prominente era mezzo nascosto, ma non tanto che con si potesse indovinarne la forma purissima, da due liste di capegli neri e lucidi che scendevano ad accarezzare le tempie, e sparivano sotto i due capi di tulle bianco, orlati a ricami di seta nera, di una cuffia che portava in testa per custodirsi dalla prima impressione dell'aria.

Parola Del Giorno

dell’esule

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