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Ne sei certo? ella chiese, misteriosamente, con la testa sul suo petto, col volto proteso a lui. Non lo so balbettò il poveretto, in un impulso di luminosa verit

Dio! gemeva il Laner fuori di , e per farla tacere le chiudeva la bocca colla mano, ma Nora gliela baciava con tanti piccoli baci furiosi, bramosi, rapidamente, continuamente. D'un tratto, si fermò, si curvò, tese l'orecchio.... Senti, mormorò sotto voce. Senti, senti, senti.... e tenendosi con un braccio al collo del Laner, coll'altro proteso, indicò la villa.

A vostra scelta signora.... Voi somigliate per me, a un tribuno proteso, la cui lingua eloquente, instancabile, colpisce al cuore gli uditori in cerchio, commossi... Siete, in questo momento, un trapano onnipotente, che fora in tondo il cranio troppo duro di questa notte ostinata.... Siete, anche, un laminatoio, un tornio elettrico, e che altro?

Proteso il gran corpo in avanti, radioso il volto, d’un bimbo gli occhi e il sorriso sotto le falde diritte del cappellaccio nero, mostrava con la destra trionfante il Duomo: il suo Duomo. Fusi in lui, nel momento felice, l’ambrosiano di razza e l’apostolo dell’Internazionale.

Fu il nostro poeta di mediocre statura, ed ebbe il volto lungo e il naso aquilino, le mascelle grandi, e il labbro di sotto proteso tanto, che alquanto quel di sopra avanzava; nelle spalle alquanto curvo, e gli occhi anzi grossi che piccoli, e il color bruno, e i capelli e la barba crespi e neri, e sempre malinconico e pensoso.

Il ghiacciaio d'Arolla ha un'estensione massima nel senso nord-sud di 1250 metri, per una media estensione est-ovest di 800 m., con un dislivello massimo di 300 metri. Nella fronte di questo ghiacciaio si possono considerare tre protuberanze, quasi tre rami. Abbiamo collocato il segnale + 11-D.P. 1895 tutto scolpito e colorato in minio sulle rocce che limitano a nord il ramo mediano che è il più proteso. Una freccia scolpita nei due estremi e colorata a minio in tutta la sua lunghezza d

Le parole di Clelia gli erano giunte al cuore e ne avevano ridestato il dubbio roditore. Assorto, col sopracciglio proteso, con la fronte abbuiata, egli s'interrogava come Clelia si era interrogata. Allora, quasi per un'attrazione invisibile, si riudì la voce del pianoforte. La suonatrice tentava per l'ultima volta. Dio santo! disse Clelia, nascondendosi il volto fra le mani.

Il labbro inferiore proteso in atteggiamento d’infinita amarezza, i pugni stretti sui bracciuoli della scranna, gli occhi fisi in un punto ignoto, egli pensava. Ed ecco i suoi pensieri quali erano: «Nessuno è felice quaggiù. «L’uomo nasce maledetto: le sacre carte dissero il vero. Egli è plasmato di fango; e di ciò non si dubita.