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Aggiornato: 16 luglio 2025
A questo periodo precisamente si riferisce, e da tali avvenimenti e giudizî insani fu provocato, il celebre discorso pronunziato da Filippo Cordova nella Camera dei Deputati il 9 dicembre 1893.
Se me lo permetti, lasciamo questo discorso. Lo riprenderemo fra qualche mese. Emma aveva pronunziato queste parole con uno strazio così profondo dell'anima e insieme con tanta risoluta energia, che la mamma, che era di carattere molto debole e debolissima colla sua figliuola, tacque e mutò discorso.
E questo fu pronunziato così seriamente e con tale accento, che mi sentii scorrere un brivido per le ossa, quasi egli mi avesse detto: Tu che speri? Sei nel caso di fare come farò io, occorrendo; ma non ti basta l'animo! Forse si avvide dell'impressione prodottami dalle sue parole e volle attenuarla. Ma prima ci penserò due volte, soggiunse. Finchè vive mia madre, ho il dovere di vivere.
E come chiamate, allora, il sentimento vostro per me?... Se mi amaste, non esitereste un istante a superare un ostacolo... Si drizzò in piedi, e rimase a testa bassa, pensando.... Aveva pronunziato le ultime parole con tanto odio, che la giovane sentì un leggero, brivido correrle per le spalle. Voi non pensate.... egli proruppe quindi.
Bada, le dissi: non ti chiamerai più Rosa, ma Fausta. E volli baciarla e accarezzarla anch'io. Mia madre, colpita dal tono un po' enigmatico con cui avevo pronunziato queste parole, mi guardò intentamente e mosse le labbra, per farmi una domanda. Non disse motto, e gliene fui grato. È strano! esclamò il dottore, facendo uno sforzo per nascondere la commozione. La gioia stimola l'appetito.
Rappresentandoci di nuovo nella mente la tregenda di coteste forze rivoluzionarie, ci rammentiamo del giudizio pronunziato da Napoleone sulle Nozze di Figaro: c'est la révolution déj
Il voto pronunziato adesso, il patto conchiuso tra noi, non rincrescerebbe a Lei solamente, e farebbe anche torto alla mia previdenza, che si sarebbe mostrata assai misera. Ma Ella sa come si ottenga lo stato di quiete negli animi, materia assai più delicata e gelosa che non siano le bilance dell'oro, e come un nulla possa turbare quel felice equilibrio.
Non riflettè che essa non poteva esser coinvolta in quel delitto, che il suo nome non era stato mai pronunziato nel processo, che il vero reo, secondo lei, era stato riconosciuto. Non riflettè che ognuno aveva ignorato la sua presenza nella stanza misteriosa, mentre si compieva il delitto; non pensò che la leggenda poteva nascere tutt'al più dalla presenza del Gandi in Venezia, vicino a lei; che poteva essere uno di quei ciechi colpi, che d
A dimostrare quale importanza egli vi annettesse riproduco integralmente il brano del discorso da lui pronunziato alla Camera dei Deputati, il giorno 28 febbraio; di quel discorso in cui si valse precipuamente a falsare l'opinione della Camera e del paese a danno dei Fasci, e di De Felice e degli altri compagni dei due cennati documenti.
Deplorò che alte influenze avessero pur regolato l'andamento del processo e che più volte in esso si fosse pronunziato, come potentissima arme contro il disgraziato, che egli doveva difendere, il nome dell'augusto Sovrano.
Parola Del Giorno
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