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La Riforma colpì a morte l'idea imperiale; e fu monarchica, perchè aveva bisogno dell'appoggio dei principi per poter tener testa all'Imperatore ed al Papa. La vittoria del principe Maurizio di Sassonia pose termine a questo movimento, arrestando d'un colpo la potenza di Carlo. Il riconoscimento della confessione di Augusta fiaccò definitivamente il principio dell'Impero e della Chiesa imperiale.

Allora non rimase piú nulla di veramente militare nelle evirate province d'Italia, o meno in quelle piú anticamente disavvezze; non ne rimase piú se non in Piemonte. Il quale lo deve a' principi suoi, che lo salvarono dall'armi pagate, dalle compagnie di ventura; capitani, venturieri essi stessi in que' secoli, cavalieri prima, generali dopo, militari sempre, di razza, secondo i tempi.

Tuttochè amabilissimo e qualche volta cortigiano, non conosceva l'arte di cattivarsi le simpatie. Si creò non pochi nemici; fu ingiustamente perseguitato e fatto oggetto di basse calunnie sorte comune a tutti gli artisti operosi. Da sovrani e da principi ottenne onorificenze non poche. Fu cavaliere di più ordini. Da tre mogli ebbe prole numerosa.

Senonchè peggiorando le condizioni dei Veneti nell'isola di Candia, la repubblica che aveva, si può dire, quasi invano chiesti sussidii ai principi della cristianit

Volete voi o no lasciar da banda codesto Aristotile, cui nessuno conosce fra i principi longobardi o normanni? l'interrompe Gisulfo.

Ma morto Leone, e succeduto Giovanni XIII, e turbandosi Roma di nuovo, e sollevandosi alcuni signori per il re esule Adalberto, ridiscende Ottone , viene a Roma, punisce severamente o crudelmente i turbatori, e fa incoronare imperatore suo figliuolo Ottone II . Quindi passa a mezzodí, dove continuavan quelle guerre, che ci stancammo di menzionare ad ogni regno, tra' principi longobardi di Benevento e di Salerno, e Napoli, Amalfi e le altre cittá greche o mezzo libere, e i greci che pur venivano di tempo in tempo a far sentire il resto di lor signoria, e i saracini che or predavano ora stanziavano tra tutto ciò.

Il qual difetto parmi di ravvisare in questo tratto della sua censura; perciocchè sarebbe stupidezza, non valore, il non sentir dispiacere di morirsi per naufragio. Il Chiabrera si ricordava dell'Eneide lib. I, non delle virtù romanzesche. S. Maurizio ascolta la preghiera del Duca; discende a consolarlo; e gli narra le glorie de' principi di Savoja di lui predecessori.

ERASTO. Anzi io volea portarla insin a casa in braccio; e per l'impedimento che costui mi diede, mi scappò dalle mani: ch'io volea che voi non l'aveste a veder piú mai se non dopo concessalami per moglie. PEDOFILO. E questo è vero? CAPITANO. Se questo non è vero, che questa mia spada non magni piú cuor di principi beva piú sangue di colonelli. PEDOFILO. L'arai tu visto in sogno questo?

La qual cosa gli antichi valenti uomini e' moderni considerando, a quella supplicemente addomandare e con ogni divozione a nostro potere impetrare, almeno ne' princípi d'ogni nostra operazione, pietosamente e con paterna affezione ne confortano.

«Il re in persona sai, comanda l'esercito nostro, e con lui vi sono tutti i principi, la casa reale, ed i più famigerati de' nostri generali».