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Aggiornato: 29 maggio 2025
Veduti gli opimi fichi, il generale n'ebbe allegrezza grande: e, fico per fico mangiato, ne descriveva i pregi. Più zuccherosi a mio gusto quelli di Nizza, soggiunse, in forma di postilla, Basso, suo compaesano.
6 E di fedeli e caste e sagge e forti stato ne son, non pur in Grecia e in Roma, ma in ogni parte ove fra gl'Indi e gli Orti de le Esperide il Sol spiega la chioma: de le quai sono i pregi agli onor morti, sì ch'a pena di mille una si noma; e questo, perché avuto hanno ai lor tempi gli scrittori bugiardi, invidi ed empi.
Dai due esempi si scorge bene il processo con tutti i suoi pregi e i suoi difetti; ma da quest'altro che riporterò si scorger
Dio in disdegno, e poco par che ’l pregi; ma, com’ io dissi lui, li suoi dispetti sono al suo petto assai debiti fregi. Or mi vien dietro, e guarda che non metti, ancor, li piedi ne la rena arsiccia; ma sempre al bosco tien li piedi stretti». Tacendo divenimmo l
Tutto ciò è grande, è vero, è degno del Manzoni, e si capisce che dovesse piacere al Mazzini, ma stona nel linguaggio di un Principe longobardo del IX secolo. Come tragedie storiche, il Carmagnola e l'Adelchi, mi paiono, sia detto con tutto il rispetto de' loro pregi letterarii, lavori sbagliati; ma essi, oltre all'importanza che hanno per le novit
E difetti non ne aveva, la marchesa Clementina? Ve li ho detti, indicandoli, secondo il gusto mio, come pregi; collo leggermente più lungo, e fronte un pochino più stretta della giusta misura. Ma gi
In riva a l'Oglio comandava il padre Bozolo lieto, di magion Gonzaga, Magion, che nel sudor d'opre leggiadre Stancar le membra, ed i pensier s'appaga; Fu Colonnese infra Latin la madre, Gente d'imperii e di vittorie vaga, E forte ei s'affrettava a' pregi eterni Sferzato il fianco da gli onor paterni.
Uno dei pregi che più ammiro nell'autrice è il senso di intima, assoluta realt
Quel povero vecchio l'aveva trovata egli, la buona ragione. I mali della servitù gli avevano fatto intendere i pregi della libert
Amarla e maledirla; questa doveva essere la sorte del mio e vostro Ariberti. La marchesa di Rocca Vignale amò in lui due pregi secondarii, l'eleganza e la fama; del suo cuore non indovinò gli spasimi, bastandole la servitù quotidiana; del suo ingegno non si avvide, fuorchè per la lode a lui data dagli altri, ma non volle o non seppe studiarlo a fondo, per farsene la custode e l'ispiratrice.
Parola Del Giorno
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