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Aggiornato: 27 luglio 2025
Non cercava giustificarsi; sentiva bensì che uno strano concorso di circostanze aveva cospirato a' suoi danni. Il suo fido amico conte Mario Vergalli era partito per un viaggio pochi giorni prima che Guido di Reana giungesse; poche settimane prima era morto il dottor Pozzi, il vecchio medico che la conosceva da bambina e pranzava da lei un dì sì un dì no; le varie signore della societ
Si mangiava a buon patto, e un vino detestabile si smaltiva dai brugnoni per otto, per sei soldi al boccale. All'osteria della Foppa, si pranzava al prezzo di una lira austriaca. Quel pranzo si componeva di tre piatti, minestra, vino, giardinetto. Nell'osterie ed anco negli alberghi di lusso, la mensa era rischiarata da candele di sego.
Si pranzava in una piccola stanza adiacente a quella di Paquita da una parte ed alla cucina dall'altra che sebbene semplicissima, era pulita assai e ornata di fiori e di un grande armadio in legno dipinto, bizzarramente intagliato. A destra di questo era un quadretto rappresentante due guerrieri a cavallo su di una strada in riva al mare, che forse aveva qualche valore; ed a sinistra un altro quadro di quasi eguale dimensione, coperto da una tendina rossa, che eccitava non poco la curiosit
Egli dormiva profondamente per sette ore ogni notte, faceva colazione con uova, bistecche, formaggio e vino, passeggiava su e giù per le vie al sole, pranzava benissimo, ballava, suonava il pianoforte, andava alla sala d'armi, pattinava, corteggiava le signore come ogni eccellente, forte e compito giovanotto può fare.
Era amico intimo di sei nobili famiglie, presso ciascuna delle quali, commensale amabile e ricercato, godeva di un pranzo ebdomadario, così che era provvisto per sei giorni; il settimo, che spesso era domenica, pranzava in un'osteriaccia suburbana, ma prendeva il caffè nel primo restaurant della citt
Ora invece la sua vecchia casa non la lasciava più, abitandola le quattro stagioni di seguito. Pranzava, con sua figlia, in una gran sala a pian terreno servito da cinque servitori, molto affaccendati a far nulla; e certo tanta opulenza nella solitudine a molti sarebbe sembrata ben triste. Un bel giorno il vecchio conte ricevette una lettera con un gran sigillo stemmato.
Bice dovette mangiare delle paste; a casa il pranzo fu una piccola festa. Siccome Margherita aveva mutato abito per servirli, apparecchiando la tavola colle migliori stoviglie, anch'egli rimase così vestito, mentre gli altri giorni pranzava in veste da camera e in pantofole; ma invece di mostrarsi allegra, Bice s'inteneriva in una malinconia piena di umilt
Pranzava, o, per dire più veramente, desinava alle cinque, lasciando che l'oste mettesse a libro, o tenesse in memoria. Fatto il suo chilo andava a teatro, dove, o per amicizia coll'impresario, o col primo attore, ci aveva sempre il passo libero, e pigliava le sue lezioni di storia, d'usi e costumi, dai maestri della ribalta, che egli pagava in fischi o in applausi, secondo l'umore.
Oh, il Vharè si sarebbe guardato bene, per esempio, dal confidarle che gli era minacciato un protesto e che pranzava a credito. Dinanzi all'usciere e all'appetito, i debiti, anche per una duchessina sentimentale, diventano borghesi e non hanno più nessuna attrattiva.
Così giungeva la mezzanotte, ora in cui si metteva a desco e pranzava coi soliti amici e con tutti quegli altri avventizii che vi abbiamo gi
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