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Aggiornato: 7 giugno 2025
Va' presto e compra robba a bastanza, ch'io torno a dietro e condurrò la vacca in stalla; farò restare alcune robbe a dietro, acciò, mentre il maestro torna, il toro abbia agio di godersela. CAPPIO. Via presto, ch'io avvisarò il padrone, e apparecchiaremo la taberna. LARDONE. Avèrti che se non mi si attende quanto mi si promette, scoprirò ogni cosa e porrò sottosopra il mondo.
E uscito dalle sue stanze, s'imbattè in Antonio Porro, il quale, non avendo ancora potuto pigliar sonno, stava al pari di lui in ascolto sull'uscio della sua camera. Antonio vide il marchese, e i loro occhi si ricambiarono i comuni sospetti. Il nemico? chiese Galeotto sommessamente ad Antonio. Chetatevi, mio signore! Vado a vedere.
MASTICA. Io morto di fame? se mi porrò mano in gola, vomiterò tanta robba che potrò dar a magnare a dieci di pari tuoi. TRASILOGO. Squadra, porta qua dieci some di bastoni, ché non posso sopportar piú. Poltron, non parlare se non quanto le tue spalle ponno sopportar bastonate. MASTICA. Non ti mette conto che m'uccidi. TRASILOGO. Perché?
TRINCA. Padron, è cosí vero quanto v'ho detto, quanto l'amor che vi porto; e se trovarete il contrario, vo' che mi ponghiate in galera. PARDO. Senza il tuo volere, ti ci porrò. TRINCA. Vien qua tu: come tuo padre ha detto una buggiarda buggia? rispondimi. Vedete che tace. PARDO. A che ti affatichi parlargli? non risponde, perché non intende l'italiano. TRINCA. Gli parlerò in turchesco.
Tu, che per arco memorabil splendi, E ben Rodi il provò su la muraglia, Per quale assalto il serbi? a che nol tendi? Ed a costui sì fier non dai battaglia? Risponde Alcasto: a gran ragion m'accendi; Ecco io sono a provar quanto ei mi vaglia, E s'al presente il suo valor fia poco, Faronne pezzi, o lo porrò sul foco.
Io per me il mio partito l'ho preso, diceva un altro; stanotte prima che battano otto ore in castello, mi porrò in via fuori di porta romana, e domani avrò la borgognata in testa e i gigli di Francia in petto. Tant'e tanto uno di questi dì, dopo essermi guardato attorno ben bene, nè trovando uno spiraglio, avevo gi
Gli amanti serran la borsa con la fronde del porro; perché i ducati, e' panni, il bestiame, li offizi, le possessioni e la vita darieno coloro che aman come costei. FANNIO. Tutto mi consoli. RUFFO. Consolato hai tu me con quel barbafiorito. FANNIO. Piacemi che tu nol sappi nominare perché, volendo, noi saprai poi ridire. RUFFO. Or vattene a Lidio; e vestitevi.
I capi di questo partito, che assumeva a vicenda il nome di partito liberale o di partito italico puro, erano i conti Carlo Verri, Federico Confalonieri, Luigi Porro, Benigno Bossi, il marchese Carlo Castiglioni, Jacopo Ciani, ecc.
Corro al Borgo! diss'egli, nell'atto di scavalcar la finestra. No, messere, non lo fate! gridò Antonio Porro. Chi vi assicura che il Borgo non sia gi
«Sì, speralo, perchè ogni buona opera dee ricevere il suo premio anche in terra, e tu ne avanzi molti di questi premii. Or via, lasciami condurre a fine il mio duello, e poi mi ti porrò al fianco per non lasciarti mai più. Fedeli,» aggiunse parlando ai Saraceni «s'io muoio, questi è il signor vostro; ogni ferita che darete in pro suo, sar
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