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Aggiornato: 23 giugno 2025


E dire che era stato lui, Filippino, a metter gli occhi sul capitano delle Indie, per la commissione di Pisa; lui a muoversi per Chiavari e andarlo a cercare in Gioiosa Guardia, per condurlo davanti all'eccelso Gian Aloise! E dire che di quella impresa si era tanto lodato in cuor suo!

E la libertá ecclesiastica facendo sorgere ogni zelo ecclesiastico, fece moltiplicar que' templi, quelle chiese di che giá accennammo le due prime di Venezia e Pisa, e che tutte furono poi veri musei d'antichitá e scuole a tutte l'arti italiane.

L'abate Felice Viali padovano, abbandonata Pisa dove aveva per molti anni sostenuta una riguardevole cattedra in quella Universit

Come va il nostro caro Spinello? Son venuto a bella posta per lui. Messere, balbettò l'altro turbato, io non lo vedo da un pezzo. Come? non siete con lui? No, messere, ci siamo lasciati, dopo che egli ebbe dipinto nel camposanto di Pisa. Non lo sapevate? Io no; Spinello non mi ha detto niente di ciò. Ma spera che non sarete diventati nemici.

Sonavano le otto all'orologio della torre pretoriale di Pisa che gi

In Pisa si univano i Pastori Arcadi della Colonia Alfea, che recitarono varie pregevoli poesie, sull'argomento: precedute da una prolusione del professore Giovanni Rosini. Anche gl'Israeliti solennizzarono il felice ritorno e l'imeneo del Sovrano.

La forma artistica del libro rivela l'indole dello scrittore: le sue idee sono quelle medesime dei Discorsi e del Principe, le sue illusioni e le sue pretese quelle stesse contratte occupandosi dell'Ordinanza nell'Assedio di Pisa. Soldato non era, guerre non aveva mai vedute giacchè l'assedio di Pisa e la rotta di Prato non meritano tal nome.

E poichè in quel periodo tutto doveva andare di bene in meglio a Lucertolo, il giorno dopo quello in cui era giunto a Pisa, e aveva avuto il colloquio col magistrato e col direttore del Bagno, passeggiando per la citt

Uguccione della Faggiola, fatto capitano di Pisa e Lucca e di tutti i ghibellini all'intorno, si mantenne alcuni anni, ed anzi crebbe e ruppe fiorentini a Montecatini ; ma fu finalmente cacciato ; e fu fatta una pace in Toscana per intervenzione ed a profitto de' guelfi e di re Roberto.

Quand'ebbe detto cio`, con li occhi torti riprese 'l teschio misero co'denti, che furo a l'osso, come d'un can, forti. Ahi Pisa, vituperio de le genti del bel paese la` dove 'l si` suona, poi che i vicini a te punir son lenti, muovasi la Capraia e la Gorgona, e faccian siepe ad Arno in su la foce, si` ch'elli annieghi in te ogne persona!

Parola Del Giorno

dell’esule

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