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Aggiornato: 16 maggio 2025
Non avendo dunque ad esercitare nè l'ambizione, nè la civetteria, nè la divozione a parata, in quel tetro castello di Lavandall ove un giovane sole esso stesso spegnevasi la principessa Antonietta parlò di ritorno a S. Pietroburgo, onde assistere alle ultime feste della stagione. Il suo figlio primogenito non la ritenne.
E' scandagliava la pallidezza di quel sembiante... e vi scorgeva la trasparenza! E' si aspettava a ritrovar su quella fronte le stigmate dell'ambascia... e vi leggeva l'elevazione della preghiera! La desolata si cangiava in fata; la fata cingeva l'aureola di una santa. Che distanza dalle voluttuose bellezze che l'avevano inebriato alla corte di Pietroburgo!
Gli spettacoli diversi dei quali eravamo successivamente stati testimoni nella notte sì stranamente impiegata, ci aveano singolarmente impressionati e come sbalorditi. Suonavano le quattro ed il giorno spuntava sopra Londra, dove, ad una latitudine di 52 gradi, il sole tramonta in estate quasi tanto tardi o sorge quasi tanto presto quanto a Pietroburgo. Avevamo bisogno d'aria, di luce.
Appena mi vide entrare ella fece una mossa di sorpresa.... Non ero più capace di contenermi; quella sua mossa però m'impose di forzarmi ad essere calmo. Mi permetterete un'indiscrezione dissi. Chi era colui?.... Ho indovinato. Non siete maga per nulla. Sì, chi era colui? Un mio concittadino, di Pietroburgo. Nient'altro? In ogni caso, è un segreto che mi riguarda.
Erano trascorsi quindici giorni dacchè l'Albani aveva lasciato Milano per recarsi a Costantinopoli e quindi a Pietroburgo, e il Torresani, che aveva mandato sulle sue tracce una mezza dozzina de' suoi segugi più fidati per spiare ogni sua azione, ogni suo movimento, non aveva ancora ricevuto alcun dispaccio soddisfacente.
Luigi Filippo ne sapeva abbastanza per ricusarlo come segretario dell'ambasciata di Russia. Si era discorso di ciò, pare, alla corte di S. Pietroburgo, e lo si era ripetuto nei saloni della principessa di Lieven.
Il gesuita calcolò più freddamente: che valeva meglio conservare la direzione della donna che l'educazione del garzone refrattario. E Pietro partì per la Germania, il giorno stesso in cui sua madre ed il confessore partivano per Pietroburgo. La vita del buchschaft esercitò sopra Pietro come un incanto.
Il giovane principe ricusò a sua volta di ricevere ulteriormente il gesuita, e protestò a sua madre che non si sarebbe recato a Pietroburgo che trascinato dalla forza. E perchè? Perchè io non voglio disobbedire, come voi disobbedite, madama, ai desiderii, agli ultimi ordini di mio padre e del vostro marito e signore. Quest'attitudine colpì la principessa, e diede a riflettere al gesuita.
Mentre la nave che doveva trasportare lo Czar da Pietroburgo a Kronstadt saltava in aria, mentre due reggimenti si ribellavano a Mosca, mentre una colonna di condannati in Siberia marciava in armi verso gli Urali, un manipolo di fuorusciti sbarcava in Crimea e metteva in fiamme le province meridionali dell'impero.
Da due, tre, dieci persone, la contessa s'intese dire che era arrivato Fausto, il più celebre dei tenori viventi, che cantava una sola stagione dell'anno al Covent-Garden o a Pietroburgo, ed in due mesi di trionfi e di gloria, si faceva una rendita da principe. Tutta Recoaro era agitata dalla speranza di udirlo. Canterebbe?
Parola Del Giorno
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