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Aggiornato: 28 giugno 2025


Da l'alto de la torre saracina, ella sogna il destin de' Lusignani; e innanzi a 'l tristo rosseggiar de' piani, sente de 'l suo finir l'ora vicina. Gi

La casa in cui dobbiamo far entrare il lettore insieme con noi, era una vecchia casa di tre piani, posta in via Luccoli. Sebbene di modesta apparenza, lasciava intendere com'ella fosse stata la dimora di una di quelle famiglie consolari, la cui nobilt

Nulla sappiamo di positivo relativamente alla disposizione del portico. Abbiamo detto che il Tempio era circondato da due cortili o atrii. Quello interno, il solo menzionato nel primo libro dei Re, era circondato d’un muro di tre piani di pietre d’intaglio sormontate da una balustra di legno di cedro.

In Mentana dal castello, dalle case elevate a due e tre piani, dalle barricate, dai muricciuoli si continuarono le archibugiate fino a sera tarda. Noi facendo fuoco e tra il clangore delle trombe e le grida dei difensori, quantunque in realt

Questa famosa Torre, chiamata dell'Oro o perchè vi si chiudeva l'oro che i bastimenti spagnuoli portavano dall'America, o perchè il re Don Pedro vi nascondeva i suoi tesori, è ottagona, formata da tre piani rientranti, coronata di merli e bagnata dal fiume.

La «colomba» è una funicella o un attorcigliamento di stracci, di striscie di fazzoletti o di camicie, o di liste di lana o di panno sfilacciate. Tutto è buono, purchè si riesca a mettere assieme una specie di corda lunga tre piani di Cellulare.

Salita era la notte al sommo cielo e rilucea nel mezzo del suo cerchio la sorella di Febo, il bianco volto tutta splendente del fraterno lume. Taceva il mondo, in pe' lor vestigi tacite si volgean l'eterne spere; taceano i venti e 'l mar; tacea la terra e con lei piani e colli, e monti, e valli. Sol nel silenzio d'ogni alma vivente non tacea Mopso: e non taceva amore dentro al suo petto.

Degna corona del vincitore Caviglia che, scopati i vecchi piani strategici, seppe mediante le sue spie volanti in aeroplano sui notturni accampamenti, scoprire il punto debole del nemico e colpirlo nell'immenso scacchiere, mortalmente. L'esercito Austriaco ferito nella saldatura delle due sue armate del Grappa e del Piave, cade a pezzi.

Tutte queste pitture vennero distrutte; la cappella, divisa in due piani ed in varie camere, venne ridotta ad uso di caserma, e si vedono con dolore gli archi gotici incassati nei muri ed avanzi di pregevoli affreschi, che erano, senza dubbio, della scuola di Giotto.

Il vero romanzo sarebbe stato quello che i tre personaggi, Romolo Pieri e i suoi due figli, Mauro e Annunziata debbono, ognuno per proprio conto, ripensare e rimugginare e lumeggiare perchè la loro esistenza, il loro carattere e gli intimi movimenti del loro cuore, del loro intelletto vengano giustificati. Il vero romanzo sarebbe stato quello che i lettori intravedono a sprazzi, a scatti, narrato e non rappresentato, a traverso la immaginazione di quei tre personaggi: Santamaura barbara, misera, incolta, sperduta in quella vallata che l'Arno gonfio e lutulento chiude in un vasto semicerchio, fra rocce, colli, pendii, brevi piani e burroni profondi; Santamaura che non ha industrie, scuole, ospedale, societ

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