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Aggiornato: 7 giugno 2025
61 L'elmo e lo scudo anche a portar gli diede, come a valletto, e seguitò il camino, di gaudio empiendo, ovunque metta il piede, ch'ir possa ormai sicuro il peregrino. Astolfo se ne va tanto, che vede ch'ai sepolcri di Memfi è gi
Sarebbe stato assurdo se avessi preteso di lesinare sul prezzo di un premio così ardentemente agognato come il suo amore oh! non il volubile e basso amore ch'Egli m'aveva offerto, ma l'amore nuovo, peregrino che Egli stesso vagheggiava senza potervi credere, a cui aveva accennato una volta chiamandolo una cosa grande e del quale senza dubbio non mi giudicava degna dimenticando che ero della sua famiglia e che in me pure ferveva un desiderio di emulazione, quasi un bisogno di lotta e di conquista.
Un sì gentile e peregrino cavaliero non vi far
È la moglie del pretor peregrino, la figlia del Console tuo collega. Marzia Atinia, in compagnia d'un tribuno! Tu pure ci sei, con un tribuno, mi sembra.... Ah, ma questi è il mio caro Valerio. Chè non gli rispondi tu pure: il mio caro Fundanio? Ah sì, il tuo caro Valerio, il nemico delle donne! Io?... Anche tu? Fundanio invece è l'amico nostro, il difensore della nostra causa.
E, per quanto posso comprendere, gli piace molto ch'un par nostro l'ami. E «certum est quod natura dat»: non si può negare ch'essendo la maestá sua di sottile, acuto e peregrino ingegno, per consequenti è amica de' periti, savi e dotti uomini, quia melius est nomen bonum che non sono le richezze. Ma ecco el nostro insipido famulo ch'esce del ludo litterario. MALFATTO. Diavolo!
DEMOFILO. Donde sei, peregrino? FILOCRATE. Soi spañol y natural de Cordova, muy buena patria, y tan bien de buena familla. Aora soi en vuestras manos. De gracia, havedmi compassion. DEMOFILO. Appunto. Non ti pigliar fastidio, ché potrai star qui per fin che tu sia ben sanato; e farò governarti da fratello.
Nè per la bella via correndo l'orme L'alme de i successor furon men pronte; Che 'l secondo AMEDEO ruppe le torme, E pose in fuga di Gebenna il conte, E poi di sacri alberghi altiere forme Ei del Tamiso fe' mirar sul monte, Ove devoto il peregrino inchina De le stelle, e del ciel l'alta Reina.
106 Messe in abito lui di peregrino il qual per Dio di porta in porta accatti: mutosse ella in un cane, il più piccino di quanti mai n'abbia Natura fatti, di pel lungo, più bianco ch'armellino, di grato aspetto e di mirabili atti.
26 Quel fe' tre balzi; e funne udita chiara voce, ch'uscendo nominò Zerbino, per cui seguire ella trovò sì rara via di fuggir di man del Saracino. Alma, ch'avesti più la fede cara, e 'l nome quasi ignoto e peregrino al tempo nostro, de la castitade, che la tua vita e la tua verde etade, 27 vattene in pace, alma beata e bella!
Ma se de gli altrui mal non mai digiuna Fia che la guerra a' miei desir ti tolga, Al mondo non riman sembianza alcuna Di peregrino merto, ov'io mi volga; Tolta da gli altrui guardi, in vesta bruna, Sar
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