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Aggiornato: 19 giugno 2025


De l’un dirò, però che d’amendue si dice l’un pregiando, qual ch’om prende, perch’ ad un fine fur l’opere sue. Intra Tupino e l’acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo, fertile costa d’alto monte pende, onde Perugia sente freddo e caldo da Porta Sole; e di rietro le piange per grave giogo Nocera con Gualdo.

la qual molte fïate l’omo ingombra che d’onrata impresa lo rivolve, come falso veder bestia quand’ ombra. Da questa tema acciò che tu ti solve, dirotti perch’ io venni e quel ch’io ’ntesi nel primo punto che di te mi dolve. Io era tra color che son sospesi, e donna mi chiamò beata e bella, tal che di comandare io la richiesi.

Assai adunque per le cose dette credo che è chiaro la teologia e la poesia nel modo del nascondere i suoi concetti con simile passo procedere, e però potersi dire simiglianti. XIX^bis PERCH

E io ch’al fine di tutt’ i disii appropinquava, com’ io dovea, l’ardor del desiderio in me finii. Bernardo m’accennava, e sorridea, perch’ io guardassi suso; ma io era gi

e però ch’io mi sia e perch’ io paia più gaudïoso a te, non mi domandi, che alcun altro in questa turba gaia. Tu credi ’l vero; ché i minori e ’ grandi di questa vita miran ne lo speglio in che, prima che pensi, il pensier pandi; ma perché ’l sacro amore in che io veglio con perpetüa vista e che m’asseta di dolce disïar, s’adempia meglio,

Al fine de le sue parole il ladro le mani alzò con amendue le fiche, gridando: «Togli, Dio, ch’a te le squadro!». Da indi in qua mi fuor le serpi amiche, perch’ una li s’avvolse allora al collo, come dicesse ‘Non vo’ che più diche’; e un’altra a le braccia, e rilegollo, ribadendo stessa dinanzi, che non potea con esse dare un crollo.

Vero è che, come forma non s’accorda molte fïate a l’intenzion de l’arte, perch’ a risponder la materia è sorda, così da questo corso si diparte talor la creatura, c’ha podere di piegar, così pinta, in altra parte; e come veder si può cadere foco di nube, l’impeto primo l’atterra torto da falso piacere.

La provedenza, che cotanto assetta, del suo lume fa ’l ciel sempre quïeto nel qual si volge quel c’ha maggior fretta; e ora , come a sito decreto, cen porta la virtù di quella corda che ciò che scocca drizza in segno lieto. Vero è che, come forma non s’accorda molte fïate a l’intenzion de l’arte, perch’ a risponder la materia è sorda,

E io ch’al fine di tutt’ i disii appropinquava, com’ io dovea, l’ardor del desiderio in me finii. Bernardo m’accennava, e sorridea, perch’ io guardassi suso; ma io era gi

quando per forza mi fu vòlto il viso ver’ la sinistra mia da quelle dee, perch’ io udi’ da loro un «Troppo fiso!»; e la disposizion ch’a veder èe ne li occhi pur testé dal sol percossi, sanza la vista alquanto esser mi fée. vidi ’n sul braccio destro esser rivolto lo glorïoso essercito, e tornarsi col sole e con le sette fiamme al volto.

Parola Del Giorno

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