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Aggiornato: 17 luglio 2025


Ora finalmente si fece avanti la questione, che presto o tardi doveva essere posta. L'imperatore anche adesso era sempre l'eletto responsabile del popolo. Su disposto della vecchia costituzione egli domandava, che il nuovo statuto fosse accettato dal popolo sovrano mercé il plebiscito. Tale domanda significava, che Napoleone si sentiva tuttora l'homme-peuple, e che perciò non avrebbe mai potuto guidare un governo sinceramente parlamentare; solo che, indubitabilmente, il diritto positivo dava ragione all'imperatore. Di più, il plebiscito era una necessit

Da questo fedele riassunto della discussione parlamentare si detegge che di tutte le cause dei moti della Sicilia, frammentariamente, venne riconosciuta l'azione persistente, dagli uomini più temperati, dagli amici delle istituzioni, dai più devoti al ministero dell'on. Crispi; riconoscimento, che indirettamente eliminò la responsabilit

I siciliani, i quali ricordavano il governo parlamentare del 1848, i disordini di allora, le difficolt

Per altro, si faceva forza; svoltava l'angolo della strada, usciva dal ballo, entrava nel palazzo Carignano, e le pericolose immagini svanivano tosto, lasciando l'onorevole Ariberti a tu per tu col suo genio parlamentare, che è, in mancanza di meglio, il genio tutelare dei deputati.

Nella lotta per la riforma della legge elettorale l'opposizione con imprevidenza puerile si attenne al pericoloso mezzo delle dimostrazioni popolari. Il partito sovversivo, che per sua propria confessione non contava tra i seguaci sicuri a Parigi più di tremila affiliati, profittò dell'occasione per una lotta di barricate: e la lotta pareva cessata, perché il re aveva ceduto e Guizot si era dimesso. La pace era conchiusa, quando di botto dalla folla ammassata davanti al ministero degli esteri partì quel colpo enigmatico, di cui nessuno neppure oggi sa dire con sicurezza se fu un caso o l'atto precipitato di uno spaurito o una bricconata demagogica sull'esempio delle bravate consimili nella guerra della fronda. I soldati di guardia al ministero si credettero assaliti e risposero al colpo con un fuoco mortale: la folla scoppiò in un urlo selvaggio di vendetta. Gli operai si sollevarono in cieco furore. Il re, rovesciato da quel fatale abattement du troisième jour paventato in tutte le rivoluzioni di Parigi, diede inconsideratamente la partita perduta prima del tempo: il partito vincitore del momento dichiarò la repubblica. E la repubblica s'insediò in cima a un ordinamento amministrativo dispotico, che a mala pena era in grado di comportare un trono parlamentare. Un popolo di raffinata civilt

Donna in bianco paludamento sorvolar lunghesso le mura; stender soave un velo contro a' colpi, e ribatterli; innanti sue divine sembianze cascar l'animo agli assalitori; presi d'un ghiaccio volgersi in fuga; e saette inchiodarli, che il feritor non vedeasi; tribolato anco il campo di mortifera epidemia: tanto narravano i nemici soldati a' nostri, facendosi sotto le mura a parlamentare.

I potenti ricordi del tempo dell'imperatore, il corpo degli ufficiali variamente commisto di cólti e d'incólti, il mobile spirito democratico dei tempi alimentavano l'irresistibile ambizione guerresca. Il grande enimma, come mai il pacifico sistema parlamentare potesse conciliarsi con un esercito forte ed efficiente, si rivelò in questo caso più difficile che mai.

Se questo libro non dovesse essere che la esposizione cronologica degli avvenimenti, più volte avrei dovuto accennare alla discussione parlamentare; ma poichè ho invece preferito raggruppare i fatti logicamente e metterli in connessione colle loro cause, facendoli seguire dai commenti che mi sono parsi opportuni, ho raccolto in unico capitolo tutto ciò che riguarda la discussione degli avvenimenti a Montecitorio; perchè in quelle discussioni c'è appunto il riassunto degli avvenimenti, della esposizione delle loro cause, e delle considerazioni fatte sugli uni e sulle altre, della responsabilit

Il Mazzini a sua volta rispose con la stupenda lettera, inserita anche in questo volume, la quale segna la completa rottura fra il partito mazziniano e la maggior parte della sinistra parlamentare.

Ma nel troppo lungo arringo parlamentare, il giacobinismo del suo spirito e della sua prima educazione si era logorato. L'immensa eredit

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