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Aggiornato: 17 luglio 2025


Eppure all'inizio dell'opera del gran partito siamo ancora ben lontani dalla perfezione nell'applicazione di provvedimenti eccezionali raggiunta da chi crede di essere la quintessenza della democrazia parlamentare: l'on. Crispi!

Nella storia parlamentare del mondo intero non crediamo che ci sia un'altra nota di infamia pari a codesta, che la Consorteria non ebbe riguardo di lasciar scrivere sul libro nero delle sue brutture.

La vita parlamentare, in tali condizioni, doveva dechinare precipitosamente. Laddove gli atti parlamentari della Restaurazione erano colmati dalla lotta straordinariamente significativa di due classi sociali, ora, invece, una sola classe domina le camere.

Mentre occorreva un uomo di Stato forte ed abile, l'Italia non ebbe che un parlamentare logoro e un diplomatico monco. Un immenso palpito di passione e di orgoglio sollevò tutti i cuori italiani, quando salparono i primi bastimenti.

Per Ariberti non era il caso; ma è certo cionondimeno che egli non apparteneva all'inferno, al paradiso, al purgatorio parlamentare, cioè a dire alla sinistra, alla destra ed al centro. Andava diventando un deputato sui generis e non al tutto per colpa sua. Che volete? si diceva di lui. È un originale, un cervello bislacco. Ingegno, , e molto; ma una superbia... una superbia!

Poi, si tornò alla capitale, e l'onorevole Ariberti si sorbì un altro poco di vita parlamentare. Si era per fortuna agli sgoccioli, e, poco dopo, la sessione fu chiusa. Cominciate le vacanze, la marchesa parlò di andare da capo nelle Langhe, egli si pigliò la briga di accennarvi, nemmeno alla lontana.

Se io osassi indovinare, io direi che egli è, innanzi tutto, e non è altra cosa, che indispettito di non essere ministro, ed egli odia, a causa di ciò, l'assorbente ed invadente egemonia piemontese. Guerrazzi, come uomo politico, si è poveramente sciupato. Ma egli resta ancora un terribile lottatore parlamentare.

E più d'una volta l'intonazione di quelle lettere gli era parsa amara, più d'una volta egli vi aveva trovato un'allusione alla sciagurata politica che lo teneva lontano; non lo si richiamava però, si era rassegnati a vederlo rimanere a Roma sino al termine della battaglia parlamentare... Che cosa era accaduto nella giornata di ieri, da un momento all'altro?

Per qualche giorno l'onorevole Ariberti tornò ad esser l'eroe del campo parlamentare. I ministri, che egli aveva così efficacemente sostenuti, sentirono l'obbligo di mostrarsi cortesi verso colui che poteva ben dirsi il loro salvatore. La gratitudine, si sa, non è la prima, la più coltivata, tra le virtù degli uomini, e segnatamente degli uomini politici. Ariberti non lo ignorava, egli che in un punto notevole del suo discorso si era anzi affrettato a chiarire la sua posizione di aiutatore spontaneo e senza secondi fini. «Io non sono (aveva detto) l'amico dei ministri; odio gli ingrati, odio gli immemori dei servigi che questi uomini hanno reso, in tempi difficili come i nostri, alla patria. Se fossero forti e sicuri del vostro voto, come lo sono della bont

Il sindaco, nel frattempo, sentendo il mugolío precursore della tempesta, si accinse a parlamentare co ’l Gran Nimico castellammarese. È il sindaco un picciolo dottor di legge cavaliere, tutto untuosamente ricciutello, con omeri sparsi di forfora, con chiari occhietti esercitati alle dolci simulazioni.

Parola Del Giorno

serafica

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