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Aggiornato: 12 luglio 2025
L'incontro del Manzoni in Parigi con questo illustre poeta danese non fu, di certo, senza risultamenti. Il Bággesen era nato nel 1761 da una povera famiglia; ricevuto gratuitamente all'Universit
Aveva pensato più volte che sarebbe stato prudente non andare a Parigi, poichè l'assegno di casa gli veniva a mancare, e una trentina di migliaia di lire delle quali poteva ancora disporre sarebbero presto sfumate; Gioconda alla quale aveva confidato il savio proposito dopo il colloquio con Corradino Àutari, s'era mostrata subito contenta; rinunziava a Parigi ben volentieri, se la rinunzia poteva assicurare un po' di pace al suo Folco.
Il principe non dubitava che questi vecchi ricordi vivessero cocenti nell'anima dell'esercito come nella sua; credeva che il suo solo apparire in divisa imperiale avrebbe trascinato i cannonieri a venir meno al giuramento. Il colpo pazzamente temerario finì in modo ridicolo, ma le corti di Parigi e di Vienna ebbero un tremito di angoscioso terrore.
Spiegò poi meglio il concetto che ha del pubblico, parlando della vendita dei libri a Parigi.
Un'ordine del giorno di Garibaldi nel quale ci si esortava ad addestrarsi nelle armi, ad attender preparati il momento della riscossa, fece credere a diversi che non sarebbe stata cosa impossibile il potersi di nuovo misurare col nemico e ciò fece rinascere un poco quella gaiezza di cui davano tanta prova ne' dì del pericolo i Garibaldini. Per conto mio non mi illudevo: armistizio non poteva significare che pace disonorante: la resa di Parigi lo diceva troppo chiar
Parigi era la sua Parigi; i boulevards i suoi boulevards. Vi passava con la carrozza tratta da due bai in certi giorni d'inverno denso con lo stesso animo col quale vi passava in primavera.
A Boulogne presero il paquebot. A Folkstone, la posta di nuovo... E non si fermarono più che alla frontiera della Scozia, a Gretna-Green, per celebrarvi il matrimonio provvisorio cui dovevan poscia far sanzionare, alla privata, a Parigi, nella chiesa della Trinit
Ella tirò alla pistola e tinse di nero i baffetti biondi di Adriano. Essi uscirono in seguito, e corsero Parigi ed i dintorni, spassandosi come fanciulli e scolari. Alle sette della sera, pranzarono ai Provençaux, in un gabinetto particolare. Poi entrarono in una baignoire, al teatro del Palais Royal. Tra le undici e mezzanotte, Vitaliana rientrò sola al palazzo.
E le piccole ragazze di Parigi? e le dame bionde di Vienna? insinuò Gigi. Nicla serrò le mani per angoscia. Ascolta! esclamò Bruno, abbandonando la matassa e tendendo avido l'orecchio. Dalla finestra spalancata entrava un'onda di suoni.
E intanto, passo passo, arrivate sulla piazza dell'Opéra. E qui Parigi notturna vi fa uno dei suoi più bei colpi di scena.
Parola Del Giorno
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