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Aggiornato: 5 giugno 2025


Che ha fatto dunque di male? gridò il padre Bonaventura. Avete incominciato; dovete dirci ogni cosa; soggiunse il padre Restituto. Ha condotto il suo pupillo tra noi; rispose con voce sepolcrale il priore. Ah! il padrino Adelindo? esclamarono tutti. Che non è un padrino; ripigliò il padre Anacleto. Il pupillo, signori miei, è.... una pupilla. Grande scoperta! gridò il padre Restituto.

Siamo stati a recare un cartello di sfida al marchese Aloise di Montalto da parte del signor Ernesto Collini. Questi mancando al ritrovo, a noi correva obbligo di far loro le nostre scuse. Dopo di che, io, come primo padrino del signor Collini, mi metto a disposizione del marchese di Montalto.

Volle star sulla sua, e rispose che avrebbe cercato altri padrini; ma il Priore gli disse che si guardasse bene dal farlo, perchè, all'ultimo degli ultimi, egli, Tristano, avrebbe fatto il padrino a Filippo Bertone, e dato, non una, ma tre lezioni di cavalleria, ed anco di gratitudine a chi dell'una cosa e dell'altra, si mostrasse dimentico.

V'ingannate, se credete che ciò sia difficile. È un segreto che ve lo potremmo dire anche in sedici, quanti siamo a San Bruno. Infatti, soggiunse il padre Agapito, col sorriso dello schermitore che è giunto in tempo ad una parata difficile, non si tratta del nostro segreto, ma di quello del padre Anacleto. Il nostro degno priore non voleva saperne di congedare il padrino, fino a tanto si sentiva il cuore tranquillo. E non lo avrebbe voluto neanche adesso, se non gli fosse venuto il sospetto che qualcheduno mirava a vogargli sul remo. Ora, fratello Prospero, badate bene a ciò che ho l'onore di dirvi. Tutto dipende da questo colloquio che voi non volete andare ad interrompere. Se il priore si accorge di poter essere il preferito (la qual cosa è possibilissima, poichè con le donne non c'è da fidarsi mai), egli non dir

La regia posta apportò l'annunzio a mio zio che alla sua venuta troverebbe la triade domestica completa. Mi rispose subito cortesemente ch'egli intendeva gli venisse riservato il piacere d'essere il padrino, e così correvano lettere, timbri postali, e fattorini a motivo d'un individuo che non era ancora venuto al mondo, e che gi

Il padre Anacleto guardò come trasognato quel biondo monachino che lo aveva messo con le spalle al muro. Voleva fargli la lezione, e per contro l'aveva ricevuta. E come se ciò non bastasse, quel malizioso padrino, dopo averlo così ridotto, gli diceva con piglio quasi beffardo: a voi, ricordate il perchè m'avete fatto venire a questo colloquio; debbo restare, o partire? Partire! Era presto detto.

Fu immensa la gioia nel droghiere e in Rosina. Lo zio volle promettesse da sua parte ad Antonio ogni maggior cosa; non che perdono gli avrebbe concesso assoluta padronanza in sua casa; venisse solamente, e non più un zio ed un padrino avrebbe trovato in lui, ma un amorosissimo padre.

Mah! disse Antonio grattandosi dietro l'orecchio. Queste buone ragioni ho paura che mi convincerebbero, se mio zio cedesse alle mie preghiere; ma è più facile che, stante la sua professione, mio padrino faccia orecchie da mercante, e allora sar

Nella casa del padrino capitava di rado. Col

Antonio volle opporsi a questa fatale sentenza, ma il vecchio fu irremovibile. La lotta durò per un poco. Il padrino era ostinato, ma il figlioccio nella sua timidit

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