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Aggiornato: 19 luglio 2025
E senza domandarmi il perchè vero, per solo amore melanconicissimo a Te, io studiavo: non ho perduto un'ora sola in ozio o in divertimento, nell'inverno: studiavo di giorno, di sera, di domenica... L'anno scorso e st'anno, quando il sacerdote alza l'ostia, io dico: Lidia e credo... a che? Non credo al prete: credo a Dio! E quando il sacerdote leva il calice, io dico: Lidia! e credo!
Avevano una parvenza di finestra nella vôlta e una porta sempre chiusa. Gli ultimi che arrivano subiscono un ozio di mesi e di mesi. O non c'è posto, o non c'è lavoro, o non si sono ancora studiati i nostri caratteri. In un modo o nell'altro si rimane neghittosi. Il passeggio avveniva sull'alto della terrazza con muraglie così alte che ci lasciavano come in fondo a una tomba scoperchiata.
E babbo Frascolini, anche lui, la perdè la pazienza, e cantò chiaro sul muso al bambinone, che pecunia da buttar via non ne aveva altra, dandogli in pari tempo una buona lavata di capo per il suo ozio, la sua vitaccia, il suo vestire da bell'imbusto, tutto leccato, profumato, unguentato. «Il figlio di un segretario di campagna! vergognati!»
L’antica repubblica veneta degenerata nel lungo ozio e nella vita molle e gaudente, aveva lasciato i caratteri fiacchi, e dopo le rapide prove dei vari governi succeduti al suo dominio, i nobili e i preti preferivano l’Austria: il grosso della popolazione restava indifferente, mancava d’educazione politica e di energia.
Trentacinque anni or sono, vale a dire al tempo della Epopea Garibaldina, memorabile nella storia di questo secolo per le patriottiche audaci imprese, e per le vittoriose battaglie, la gioventù che vi aveva preso parte valida, restituitasi al domestico focolare, si abbandonava con diritto, a qualcun ozio di Capua, e naturalmente, onde non degenerare dai comuni progenitori, Adamo ed Eva, faceva, come suol dirsi, all'amore, anche senza paradiso terrestre.
171 Solo senza te son; né cosa in terra senza te posso aver più, che mi piaccia. Se teco era in tempesta e teco in guerra, perché non anco in ozio ed in bonaccia? Ben grande e 'l mio fallir, poi che mi serra di questo fango uscir per la tua traccia. Se negli affanni teco fui, perch'ora non sono a parte del guadagno ancora?
Quindi que' dottissimi, riposando tranquilli col sentimento della gloria giá facilmente ottenuta, non pensavano mai a rivolgere i loro studi alle letterature moderne degli oltramontani. O se taluno pur si degnava di concedere ad esse qualche ora di ozio, lo faceva con sí tenue serietá, che piú che uno studiare era uno scartabellare inconcludente.
Quell'altro si togliea spasso con esso, e gli diceva all'opposto in effetto, donde Terigi dava una risposta da far scoppiar dalle risa ogni costa. Tratto fuor da' raggiri del negozio delle gabelle, dov'era molto atto, che non guardava al nimico o al sozio, quando faceva qualche suo contratto; del resto e' si potea lasciare in ozio o con le genti dozzinali affatto.
E me lo consegnò coll'ultimo bacio, allorchè mi congedò dalla sua casa a questa. Pensate s'io mel tenga prezioso! Anzi, poichè la ventura vi guidò in buon punto, parrei troppo ardita se, avendo voi ozio, vi pregassi a farmene un poco di lettura?»
Il primo anno a Bologna lo passò in ozio. Malgrado il rumore destato da alcune sue lezioni, seppe evitare quella gloria provinciale dei mediocri, nella quale s'impantanano quasi tutti i professori d'universit
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