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Aggiornato: 29 maggio 2025
Don Cirillo incominciò così: I nostri antichissimi progenitori... Quanti anni sono?... Più di millanta.... ma non m'interrompete, Giannicchio... Mandarono in Grecia savii ed avvisati uomini perchè prendessero notizia delle leggi con le quali si governavano cost
Il tatto, la vista, l'udito, tutti i nostri mezzi di rapporti con la natura esteriore si sono talmente perfezionati lungo il corso dei secoli, da permetterci di affermare che noi siamo creature affatto diverse dalle creature che furono i nostri primi progenitori.
Trentacinque anni or sono, vale a dire al tempo della Epopea Garibaldina, memorabile nella storia di questo secolo per le patriottiche audaci imprese, e per le vittoriose battaglie, la gioventù che vi aveva preso parte valida, restituitasi al domestico focolare, si abbandonava con diritto, a qualcun ozio di Capua, e naturalmente, onde non degenerare dai comuni progenitori, Adamo ed Eva, faceva, come suol dirsi, all'amore, anche senza paradiso terrestre.
E questi applausi erano formidabili e decisivi perchè partivano di mezzo alle stesse infuocate turbe e dalle gole di qualche centinaio di pescatori e navicellai del Calambrone e di bocca d'Arno e di Pisa, i quali avevano il nostro zio Neri in quel conto in cui i nostri vecchi progenitori si ebbero un tempo i patriarchi ed i profeti.
Ma Grecia non è paese di Turchi? Verdiana non m'interrompete... In cotesti tempi non si conoscevano Turchi... non sapete che io parlo di quando Virginio ammazzò la sua figliuola honestatis causa? I Greci pertanto come somministrarono ai progenitori nostri notizia delle ottime leggi, così dettero a noi esempio umanissimo del modo da praticarsi verso il nostro antico compagno Marco.
Quanto ha sempre la Repubblica nostra tenuto in considerazione di veri amici, e quanto ha professato di affetto e di particolarissima stima a tutti li degnissimi progenitori della M. V., altrettanto conosce opportuno e convenevole nella esaltazione di sua persona presentemente al dominio di codesto celebre regno, portargliene un pieno testimonio con esprimergliene il contento del Senato di veder appoggiata la mole del governo alla grande sua direzione, che tale viene a ripeterlo il mondo tutto per le doti singolari che la adornano e che sono universalmente acclamate.
Ultimi d’una stirpe di titani, progenitori di più eccelsi eroi, or che faremo?... Quale, ora, da noi prova attende, alba vergine, il domani?... Sparvero i lari, i codici, i messali, i crocifissi dalle tese braccia consolatrici: inabissò ogni traccia di civilt
Zonto in Cipri, visiterai per nostro nome et soto nostre lettere de credenza quel serenissimo signor re, et farai le consuete e benevoli salutation et ample offerte come si convien a lo amor et mutua nostra convention cussi antiqua cum suo ill.mi progenitori, come molto più strecta et valida per la nova parentela et affinit
E tiriamo innanzi. Le suture del cranio, molto visibili nella loro indentatura, indicavano una persona giovane; l'altezza mediocre dello scheletro e la forma del pelvi lasciavano argomentare che fosse lo scheletro d'una donna. I denti erano piccoli, bianchi perlati, e lo smalto era integro; fatto maraviglioso, quantunque abbastanza comune in simili scoperte. Accanto al teschio, e proprio all'altezza dell'orecchio, era una piccola coppa d'argilla nera, in cui si rinvenne una sostanza grumosa e rossiccia. Era la terra d'ocra, di cui gli antichissimi nostri progenitori, non dissimilmente dai moderni selvaggi d'America, usavano tingersi le membra. Un'altra particolarit
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