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Ma qui non si tratta d’un qualche affare che riguardi voi e me. Qui si tratta di lei, della mia creatura,... infame , ma sventurata.... E noi non abbiamo il diritto di prolungarle questi momenti d’angoscia.... Parleremo adesso, signor conte. Fabrizio Pietro Voi, da quel galantuomo che siete, non negate, non potete negare che la mia creatura, quando ha conosciuto voi, era una ragazza onorata.

Reggetevi con maturo consiglio: bisogna dar fine all'ostinazione; e nelle cose impossibili far buon cuore e abbandonar l'impresa, e prender una risoluzione tanto onorata quanto necessaria. DON FLAMINIO. Panimbolo, se sei cosí di vile animo, non avilir e spaventar l'animo mio: se pensi rimovermi da bella impresa, ammazzami prima.

Essere marinaio! pensava, viaggiare, vedere paesi nuovi, fare un mestiere nobile, vestire una divisa onorata, invece della maglia del saltimbanco, servire il proprio paese, invece di avvilirsi a fare il giocoliere e divertire una folla che l'avrebbe sprezzato; questa era la felicit

La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v'ha morti, e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti le nozze sue per li altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, se Dio t'avesse conceduto ad Ema la prima volta ch'a citta` venisti.

Clarice non credeva alle proprie orecchie; le maniere cortesi di Filippo, l'accoglienza gentile, l'invito a dargli mano, la mandavano in visibilio. Ella squadrò l'ostessa, ch'era rimasta in disparte, e rispose: Io sono molto onorata, signor conte.... Filippo la precedette sulle scale, arrivò al primo piano, aperse, fece entrare la Teobaldi, richiuse.

Il baccano fu indiavolato, lo schiamazzo assordante, e le più sfacciate allusioni non rispettavano nemmeno la veste di don Vincenzo; mentre la Veronica diventava verde dalla rabbia, Sandro diventava pallido per il dispetto, e saliva un pudibondo rossore sulla fronte onorata del signor Niso.

«Forse, voi desiderate che io vi dica il nome e l’origine di quel mio pedagogo. Egli era barbaro, per gli dei e per le dee. Scita d’origine, ed aveva il nome di colui che persuase Serse a far guerra alla Grecia. Portava quella qualifica, tanto onorata e rispettata venti mesi or sono, ora adoperata per offesa e per disprezzo, voglio dire ch’egli era eunuco, allevato dal mio avo, onde spiegasse a mia madre i poemi di Omero e di Esiodo... Avevo sette anni quando fui dato a costui. Da quel giorno, egli mi educò, seguendo sempre un sol metodo d’insegnamento. E, non volendo, egli stesso, conoscerne altri, e non permettendolo a me, riuscì a rendermi odioso a voi tutti. Ma ora, finalmente, se vi pare, libiamo alla sua memoria e facciamo pace. Egli non sapeva che io sarei venuto a voi, , dato anche che io venissi, che avrei avuto un tanto impero, quale me lo diedero gli dei, facendo violenza, credetemelo, ed a chi doveva trasmetterlo, ed a chi doveva riceverlo... Ma si faccia la volont

Voi avete un'altra figliuola chiamata Callidora, non men bella e onorata che Carizia: facciamo che don Flaminio sposi costei, accioché le genti che hanno inteso il caso della sorella non sospettino piú cosa contraria all'onor suo.

Il mio affetto! la giovane proruppe. No, no, Mattia, non è questo. Chi mai conoscendovi ed apprezzando le vostre virtù potrebbe non amarvi? Qual donna non dovrebbe essere orgogliosa ed onorata della profferta che voi avete fatto a me ora con tanta sincera bont

DON FLAMINIO. Chi Carizia? non l'ho intesa mai nominare. DON IGNAZIO. Carizia, figlia di Eufranone. DON FLAMINIO. Forsi volete dire una giovenetta che nella festa de' tori comparve fra quelle gentildonne con una sottana gialla? DON IGNAZIO. Quella istessa. DON FLAMINIO. E questa è quella tanto onesta e onorata? DON IGNAZIO. Quell'istessa.