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Aggiornato: 11 giugno 2025
Appena Marta pose il piede nella casa gialla, sul canto di piazza, urtò un cestino dove un bimbo muoveva i primi passi; mentre curvavasi ad accarezzare il bimbo, uscì come un razzo, da una porta laterale, una ragazzotta sui venticinque anni, bruna, ardita, con due occhietti che sembravano granelli di pepe, e senza aspettare che Marta od Alberto parlassero, con facile loquela li invitò ad entrare, dicendo che la padrona li aspettava, che li avrebbe visti tanto volentieri.
A tavola mi stupivo egualmente di mio padre, sgranando gli occhietti. Montagne di vivande sparivano dai piatti davanti a lui, rapidamente maciullate dai solidi denti dell'ampia bocca, inghiottite con vorace avidit
Non gli stavano bene le fedine che si era fatto crescere a Vienna, per darsi l'aria diplomatica, ma gliele avrebbe fatte tagliare. Gli occhietti erano furbi e vivi... e poi montava benissimo a cavallo! E la Baby, che di solito scriveva ogni quindici giorni a suo marito, in quella prima settimana che si trovò in villa sola, gli scrisse tre volte, e l'ultima lettera era più lunga delle altre.
A vederlo, adesso, sempre rosso invasato, col naso paonazzo, gli occhietti spelati, lustri lustri e lacrimosi, metteva ribrezzo.
Guarda, le dicevo, guarda le sue manine, guarda l'unghia del suo dito mignolo, guarda la sua boccuccia, e quel nasino, e quegli occhietti, come è carina!... come dorme tranquilla... senza rimorsi! Mia moglie sorrideva d'un sorriso celeste, se la voleva sempre vicina, se la teneva stretta alla mammella, la guardava teneramente, le scacciava le mosche dal viso, la copriva di baci.
Un bambino che pareva pitturato: bianco, sodo, come di cera: certi occhietti da mangiarlo; dritto come un fuso: e solamente aveva manco l'indice della mano sinistra. Ma per seguitare, signoria.... o l'ho ristucco con queste chiaccole?
Ludwig Kopfliche si attorcigliava ora lentamente i baffi candidissimi sulla faccia d'un bel roseo di salute e di gioventù, e i suoi occhietti luccicavano sotto la larga fronte curiosa. Non bisogna lamentarsi, perchè tutto può essere materia di studio e di osservazione! Fra lo scatenarsi delle passioni più divoranti, c'è da fare delle raccolte preziose di piccoli documenti e di piccoli fatti!
I suoi occhietti gialli, tondi, si movevano solo essi, e seguivano ogni mio gesto, come l'immagine nello specchio segue chi vi si affaccia, e col muover delle pupille si moveva un becco breve ma uncinato, di cui prima non mi era accorto, e dava alla fisionomia un aspetto grifagno.
Uno di quegli usci si aperse, e ne balzò fuori un coso tondo, un cor contento in tonaca da frate. Era il signor Prospero. Alcuni secondi dopo si aperse l'altro e ne usci un bel padrino, su cui si posarono gli sguardi curiosi di tutta la famiglia fratesca. Dio santo, che figura d'angelo fatto frate! Angeli, arcangeli, serafini, cherubini, troni, dominazioni, virtù, potenze, principati, ditelo voi, a quale dei vostri cori e delle vostre gerarchie appartenesse quel gentile padrino biondo, con que' labbruzzi vermigli, quelle guance rosse e quegli occhietti ladri. In verit
«Eh! ma io sento che ci vorrebbe qualche cosa d'altro per conservarci più validamente questo nostro ardore; e guardò i compagni con aria maliziosa; ci vorrebbe per esempio qui seduta in mezzo a noi una bella donnina, dagli occhietti furbi, dalle guancie di porpora e dalle forme rotonde.... Che ne dite, eh?»
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