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Aggiornato: 15 maggio 2025


Povero Pietro! gli si appoggiò al braccio amorosamente, si alzò in punta di piedi e lo baciò. Pietro, sussultando, strinse Nora, tutta Nora, fra le braccia con un impeto di passione. Essa, spaurita, si staccò da lui, divincolandosi. Si voltò ancora a guardare in fondo della stradetta. Non c'era nessuno!

Nora non lo conosceva, ma quel brutto omino, col vestito nero trasandato, infarinato di forfora, non dinotava certo di essere un gran che: e Nora continuò col passo rapido e sicuro per la sua strada, senza più badargli, pensare a lui.

Il duca, arrivato nell'anticamera, impone alla Vittorina di fermarsi. Si avanza solo, barcollando. A brevi passi precipitosi, appoggiandosi ai mobili, arriva al salottino di sua moglie. Nora, vedendolo, getta un grido.

Più che farle danno, il confronto della bellezza florida, esuberante di Nora le tornava vantaggioso, inspirando per lei un senso di simpatia pietosa, gentile, e con quella sua aria di malatina rassegnata, si rendeva interessante.

Evelina rimase alla finestra finchè potè seguirla coll'occhio; poi richiuse i vetri, e quietamente tornò a sedersi al solito posto. Che cosa spera quella matta?... Ricominciò a scrivere, ma continuando a pensare a Nora e ai due che le tenevano dietro. Che cosa spera quella matta?...

Poi sospirò. Questo bel fiore, e con due dita sotto il mento di Nora, le alzò il visino, vi compenser

Sei buono sempre, sempre.... tu sei buono sempre, e Nora presa da un nuovo impeto di tenerezza tornò ad abbracciarlo, a baciarlo, a farsi baciare. Anche i tuoi baci sono buoni, i tuoi baci , sono buoni! Ho la smania, la febbre dei tuoi baci! Dammene tanti, tanti, tanti.... tutti.... Sono golosa de' tuoi baci....

Era un dispaccio di Matteo Cantasirena da Primarole. "Disordini gravissimi. Urge assolutamente. Regolati." Dio! Dio! Basteranno?... domandò Nora agitatissima, angosciata.... e sempre ritta coi pugni affondati nelle coltri, fissò sul signor Galli que' suoi occhi interrogatori e supplichevoli, nei quali luccicavano le lacrime.

Ne prese un altro, un fondant, e lo succiò lentamente, poi si tirò vicino il piccolo vassoio di cristallo e scelse le pasticche di menta peperita, i cioccolatini alla vaniglia, e se li chiuse nella borsetta che portava sempre appesa al braccio. Quella borsetta era un po' sdruscita.... e la signora Laner, guardandola, sospirava e pensava a quella di Nora, colla cerniera e la catenella d'oro.

Io credo, cominciò poi Evelina, lentamente, interrompendosi, perchè pareva più che mai intenta ed affrettata nello scrivere, io credo che Nora alle tre avr

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